Itaca day a Cetraro, la testimonianza di un ex paziente dell’Annunziata
Tra i pazienti che sono stati in cura presso il reparto di Ematologia dell’Annunziata, ospiti dell’Itaca day svoltosi a Cetraro, anche Denis Bruno.
“Ho scoperto la malattia due anni fa. Tossivo molto. I medici, in un primo momento, avevano pensato che potesse trattarsi di polmonite. Poi, la decisione di seguire una TAC. L’esame, purtroppo, ha invece evidenziato la presenza, in prossimità del petto, di una massa grande 23 centimetri. Si trattava di un linfoma”.
“Dopo lo sconcerto iniziale – ricorda Denis, che oggi ha 40 anni – mi sono affidato completamente alle cure del personale sanitario, che è stato capace di rincuorarmi. Oggi, sono ematologicamente guarito, anche se la conferma definitiva arriverà dalla TAC cui dovrò sottopormi a breve”.
“L’esperienza della malattia – confida - è stata emotivamente molto profonda. Il mio ricovero in ospedale è durato sette mesi. Periodo che ho condiviso con persone che, purtroppo, a differenza mia, ora non ci sono più perché non ce l’hanno fatta a sconfiggere la malattia. Quando il tumore entra dentro di te e alla fine lo mandi via, impari ad apprezzare molto di più la vita. Personalmente, sono diventato di nuovo adolescente. Mi sono rimesso alla riscoperta delle cose belle. Ho avuto più paura delle sofferenze fisiche piuttosto che della morte in sé per sé”.
“Ho temuto di dover patire dolori lancinanti e – ha proseguito - di perdere la coscienza e la consapevolezza di me. Posso affermare con certezza che la malattia che ho affrontato ha avuto il merito di predispormi di più alla socialità e alla vita. AIL dà un senso alle giornate vissute in ospedale. Senza il supporto dei suoi volontari, quel tempo sarebbe un tempo sprecato, invece grazie a loro diventa degno di esser vissuto, sia pur nella sofferenza”.