Micidiale bomba con radiocomando scovata a Piscopio, era nascosta in un casolare
Un micidiale ordigno esplosivo artigianale, ad alto potenziale, di circa sei chilogrammi di peso, attrezzato di innesco e con un radiocomando.
L’hanno ritrovato i carabinieri a Piscopio, popolosa frazione di Vibo Valentia. La bomba era in un casolare non distante dall’abitazione rustica dove, nell’ottobre scorso, era stato scovato anche e un vero e proprio arsenale di armi e nella disponibilità delle ‘ndrine vibonesi (QUI).
Il blitz, compiuto dai militari del Nucleo investigativo, coadiuvati dalla Compagnia del capoluogo e dallo Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria, è stato coordinato dal Sostituto Procuratore Filomena Aliberti, sotto la supervisione del Procuratore Camillo Falvo.
Al termine dell’operazione e dopo il ritrovamento è stato così denunciato, per detenzione illegale di ordigno esplosivo artigianale e con l’aggravante mafiosa, Filippo Di Miceli, un 49enne del posto già arrestato lo scorso 20 ottobre dopo il ritrovamento delle armi e attualmente detenuto nel carcere di Avellino (QUI).
Stavolta però i Carabinieri gli hanno trovato, in un immobile nella sua disponibilità, e sempre nella zona di Piscopio, una vera e propria bomba.
Fondamentale si è rivelato anche l’intervento degli Artificieri del Comando Provinciale di Catanzaro che, su disposizione della Procura hanno fatto brillare l’ordigno.