Faida nel vibonese, sette arresti per armi e ricettazione
Nella tarda serata di giovedì 20 settembre i carabinieri di Vibo Valentia e Serra San Bruno hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nello stesso pomeriggio dall’ufficio gip del tribunale di Vibo nei confronti di sette persone, tre delle quali già detenute, ritenute responsabili in concorso di porto e detenzione di armi clandestine, ricettazione, possesso di segni distintivi contraffatti ed altro.
IL PROVVEDIMENTO restrittivo - eseguito a Gerocarne, Stefanaconi, Acquaro e Besana in Brianza nonché presso le case circondariali di Vibo Valentia e Locri - è parte di un articolata attività investigativa intrapresa dall’arma di Vibo nell’ambito della faida in atto nel territorio della provincia tra le famiglie di ‘ndrangheta di Stefanaconi (cosca storica, di cui i destinatari dell’ordinanza sarebbero sodali) e nella frazione di Piscopio di Vibo Valentia (considerato il “gruppo emergente”) di cui tre persone sono state già arrestate "in flagranza di reato” dopo essere state trovate in possesso di armi e munizioni.
Secondo le fonti prova acquisite - affermano gli inquirenti - gli indagati avrebbero occultato e detenuto, per conto della consorteria d’appartenenza, armi, munizioni e segni distintivi delle forze di polizia poi utilizzati per azioni ritorsive contro i rivali.
Maggiori particolari verranno resi noti nel corso di una conferenza convocata per le 11 di oggi, 21 settembre, presso la Procura della Repubblica di Vibo Valentia.
h 14:35 | "Lavoro di investigazione pura ed estremamente importante: eravamo sicuri di aver messo le mani su degli armieri". Così il procuratore della repubblica, Mario Spagnuolo, circa l'operazione che ha portato all'esecuzione di una ordinanza cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Vibo Valentia nei confronti di sette persone responsabili in concorso di porto e detenzione di armi clandestine, ricettazione, possesso di segni distintivi contraffatti. "Si è sviluppata un'attività di intelligence importante che ha consentito di ricostruire tutta una ulteriore serie di fatti legati alla detenzione delle armi pericolose unitamente ad altri oggetti che formano un corredo logico: contrassegni, distintivi, lampeggianti come quelli in dotazione alle forze dell'ordine.
Quello odierno - aggiunge - è il contributo che la procura ordinaria da' in questo momento alla Dda che sta sviluppando un'attività di indagine per episodi collegati alla presenza di queste persone e che speriamo che presto possa arrivare a conclusione". I provvedimenti restrittivi sono stati notificati a Antonio Caglioti, di 55 anni, di Gerocarne; Cosimo Domenico Caglioti (24), di Gerocarne; Damiano Caglioti (23), di Gerocarne; Caterina Caglioti (30), di Stefanaconi; Alessia Cirillo (20), di Acquaro; Nazzareno Patania (39), di Stefanaconi; Daniele Bono (26), di Gerocarne.