Movimprese Crotone: leggera crescita, ma l’effetto Covid continua a frenare la ripresa
Il “motore” dell’azienda della provincia di Crotone viaggia a basso regime: l’effetto Covid continua a frenare la voglia di fare impresa. Così nel secondo trimestre del 2020 le aziende del territorio sono aumentate di 103 unità (- 4,6% rispetto allo stesso periodo del 2019). Nonostante la positività del dato, quello registrato nel secondo trimestre 2020 è il risultato peggiore degli ultimi 7 anni.
L'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Crotone ha elaborato i dati relativi alle iscrizioni, cessazioni e variazioni di imprese intervenute nel corso del secondo trimestre del 2020 (Movimprese). Tali elaborazioni rientrano tra le diverse attività di analisi e studio messe in atto dall´ente camerale al fine di approfondire la conoscenza del sistema economico provinciale sia in chiave strutturale che congiunturale.
Da aprile a giugno 2020, a fronte di 179 nuove iscrizioni, sono state denunciate 76 cessazioni (dato al netto delle cancellazioni d’ufficio) che hanno portato lo stock complessivo di imprese a 17.945. Tuttavia dal confronto territoriale emerge una sostanziale tenuta del sistema produttivo, se si considera che, il tasso di crescita rilevato nella nostra provincia che si attesta a 0,58%, è superiore a quello registrato nella regione Calabria (-0,46%) e nel territorio nazionale (-0,33%).
Ma l’analisi dei dati in serie storica evidenzia una sostanziale paura nell’intraprendere un’attività economica: il numero di iscrizioni nel secondo trimestre di quest’anno (179) è, in valore assoluto, il più basso degli ultimi 7 anni.
“La nostra struttura produttiva - commenta il Presidente della Camera di Commercio Alfio Pugliese - continua a risentire degli effetti conseguenti allo stato di emergenza sanitaria. I dati del secondo trimestre del 2020 evidenziano un arresto delle dinamiche imprenditoriali ed un chiaro timore dei cittadini della nostra provincia di fare impresa. Ormai da tempo - prosegue Pugliese – ribadiamo, attraverso appelli, spesso inascoltati, la necessità di mettere in campo tutti gli strumenti necessari a sostenere le nostre attività in questo tragico momento, individuando le giuste strategie per rimettere in moto il motore dell’imprenditorialità”.
L’analisi dell’andamento dei tassi di sviluppo per settore di attività evidenzia che a contribuire maggiormente alla positività dei dati in questa seconda rilevazione del 2020, oltre alle imprese non classificate (3,59%) è stato soprattutto il settore Noleggio, agenzie viaggio, servizi alle imprese (1,31%) e Attività finanziarie e assicurative (1,07%). In valori assoluti, spiccano i saldi positivi di Commercio ingrosso e dettaglio (18 imprese) e Agricoltura, silvicoltura e pesca (14 imprese).
Mentre la forma giuridica predominante nella provincia rimane quella della ditta individuale, che però in questo trimestre guadagna ben 78 imprese iscritte, attestandosi a 12.129 registrazioni con un tasso di crescita pari a 0,65%. Registrano un tasso positivo anche le società di capitale (0,62%) e le società di persone (0,13%) mentre resta invariato il dato delle altre forme giuridiche (per lo più consorzi e cooperative).
Il tessuto economico provinciale, al secondo trimestre 2020 risulta, pertanto, formato per il 67,59% da ditte individuali, per il 20,93% da società di capitali, per l’8,62% da società di persone e per il restante 2,93% da imprese con altra forma giuridica.