Camera Commercio Crotone: in calo le imprese artigiane

Crotone Attualità

L'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Crotone ha elaborato i dati relativi alle iscrizioni, cessazioni e variazioni di imprese intervenute nel corso dell’anno 2011 (Movimprese). Tali elaborazioni rientrano tra le diverse attività di analisi e studio messe in atto dall´ente camerale al fine di approfondire la conoscenza del sistema economico provinciale sia in chiave strutturale che congiunturale. I dati sulla demografia delle imprese, unitamente agli altri dati forniti nel corso dell'anno, consentono alle istituzioni operanti sul territorio di tastare il polso dell'economia locale e programmare idonei interventi per lo sviluppo della provincia.

Diminuiscono le imprese artigiane che passano dalle 3.509 del 2010 alle 3.437 del 2011. Le nuove iscrizioni (253) del 2011 sono state vanificate dal numero di imprese cessate (305 – al netto delle cancellazioni d’ufficio), facendo registrare un tasso di sviluppo negativo dell’1,48%, per una perdita di 52 imprese.

“La nostra provincia continua a dimostrare un certo dinamismo imprenditoriale che, purtroppo, viene annientato dalla elevata mortalità, causata anche dalla particolare criticità della contingenza – è il commento del Presidente della Camera di commercio Vincenzo Pepparelli – le piccole imprese ed in particolare le imprese artigiane, su cui poggia interamente il sistema economico provinciale così come quello nazionale, avvertono maggiormente le sferzate della crisi anche a causa di un difficile accesso al credito che non agevola il superamento delle difficoltà. Diventa prioritario, pertanto, mediante interventi mirati, quali facilitazioni per l’accesso al credito, sostenere le imprese negli sforzi effettuati per fronteggiare e superare le condizioni avverse”.

I comparti maggiormente rappresentativi dell’universo artigiano risultano essere: costruzioni 38,3%, attività manifatturiere 25,1%, altre attività di servizi 10,8%, commercio all’ingrosso e al dettaglio 8,3%, trasporto e magazzinaggio 6,8%, attività dei servizi di alloggio e ristorazione 5,2%.

Pur registrando un tasso di sviluppo negativo (-2,18%), la ditta individuale si conferma la forma giuridica più diffusa anche tra le imprese artigiane, contando ben 2.947 imprese.

A far registrare il tasso di sviluppo maggiore (+10%) sono le imprese costituite in forma di consorzi e società cooperative che, tuttavia, in valore assoluto contano appena 9 unità, una in più rispetto al 2010, mentre le società di persone, con 393 imprese, si attestano su un tasso di sviluppo pari al 3,13%. Tasso di sviluppo positivo (1,16%) anche per le società di capitali rappresentate da 88 imprese.

Il sistema artigianale provinciale risulta quindi composto per l’85,7% da ditte individuali, per l’ 11,4% da società di persone, per il 2,6% da società di capitali e per il restante 0,3% da imprese con altre forme giuridiche.