Sibari patrimonio Unesco, il presidente Iacucci scrive al sindaco Papasso
Sostiene e offre il proprio impegno per la candidatura dell’antica Sybaris a patrimonio dell’Unesco il presidente della Provincia di Cosenza, Franco Iacucci. Per questo motivo, dopo aver aderito alla proposta, ha scritto una lettera al sindaco di Cassano allo Ionio, Gianni Papasso.
“È un’occasione che non possiamo lasciarci sfuggire. La candidatura di Sibari a patrimonio dell’Unesco acquista ancora di più importanza – scrive Iacucci - e deve essere accolta da tutti, dal mondo della cultura e dalle istituzioni, al di là dei colori politici. Dobbiamo dare all’antica Sybaris il riconoscimento che merita. Come ha ricordato il vescovo di Cassano, monsignor Francesco Savino, “oggi questa terra fertile e lussureggiante, quella che ha scomodato Pitagora, chiede di restituire i frutti di preziosi germogli, fatti di storia, di studio, di impegno, di legami ancestrali con la fioritura di una ricerca continua”. Su questa strada mi troverai al tuo fianco, a livello personale e istituzionale”.
Parla dunque del sito, scrivendo che è “intriso di storia e di cultura, ma che necessita di ritornare al suo vecchio splendore, di riportare alla luce le sue bellezze tornando ad avere la centralità che merita. Un vero e proprio tesoro dell’archeologia che si estende per decine di ettari, una delle più importanti città della Magna Grecia risalente al 720 a.c. che rischiava di scomparire quando, nel gennaio del 2013, il Parco archeologico fu sommerso da una coltre di fango. Gli scavi riguardano tre città sovrapposte: Sybaris, Thurii e Copia e oggi non possiamo correre il rischio di perdere questo inestimabile tesoro che merita di essere conosciuto in tutta Italia e non solo”.
“Diversi reperti andarono perduti a causa dell’esondazione del fiume Crati che ricoprì i resti dell’antica polis, ma il nostro grande patrimonio artistico e archeologico per fortuna – sottolinea il presidente - non venne disperso e l’area archeologica è ritornata ad essere accessibile ai turisti. Ora dobbiamo continuare a valorizzare, investire su quest’area e rafforzare in questo modo anche il settore turistico”.
Poi il riferimento ai fondi destinati per il rilancio del parco archeologico. Tre milioni di euro che serviranno, per Iacucci, per “potenziare i sistemi di drenaggio del sito, tutelare e valorizzare i reperti, intervenire insomma su una serie di criticità per evitare gli errori del passato”.