“I tirocinanti vanno stabilizzati”: in massa a Vibo per lo sciopero bianco dell’Usb
È andato ben oltre i confini provinciali lo sciopero bianco indetto da Usb Vibo Valentia #Presenzapassiva, organizzato per i tirocinanti della Pubblica Amministrazione in Calabria. La Sigla ha invitato tutti “alla sveglia” visto le oramai silenti sofferenze dei lavoratori.
“Non è più tempo di cedere il passo alla rassegnazione se vi è una visione unica come la nostra, la stabilizzazione. Chi invece, la pensa diversamente, - precisa l’Usb in una nota - che si metta di lato e non ostacoli questa locomotiva partita dai ritardi delle retribuzioni dei tirocinanti e questa corsa terminerà appena Regione Calabria o INPS si prenderanno la responsabilità di accelerare questa sistematica oziosa burocrazia”.
Presenti tutti i comuni della provincia vibonesi, molti anche delle altre zone della regione oltre a diverse istituzioni per questa prima giornata di presenza passiva (lo sciopero bianco) e per dare battaglia affinché “Stato e amministrazione regionale riconoscano i diritti” dei tirocinanti, è stato precisato.
Dall’Usb viene ricordato che “i lavoratori …, ex percettori di mobilità in deroga i quali, a seguito dell’accordo quadro del 2016 della Regione – di concerto con i sindacati confederali – sono stati indirizzati all’attività di tirocinio, pur svolgendo le stesse identiche mansioni dei regolari dipendenti pubblici vivono anno per anno una situazione di precarietà e godono di una minore retribuzione.”
Per questo motivo la proposta presentata dal sindacato mira alla loro piena stabilizzazione attraverso un inquadramento regolare con contratti di lavoro subordinato e a tempo indeterminato, che riconoscano le opportune categorie (A, B, C e D) al pari del Ccnl degli enti locali.
L’USB di Vibo ritiene, inoltre, che tutte le nuove assunzioni a tempo pieno debbano prevedere il diritto di precedenza del personale tirocinante già occupato nelle unità operative e che malattia e infortunio debbano essere retribuiti al 100% sin dal primo giorno fino al loro termine.
Infine, i lavoratori richiedono il riconoscimento delle prerogative dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori precedenti alle riforme del Jobs Act, le elezioni libere delle RSU e l’abolizione tout court del tirocinio “come forma di precariato e lavoro nero legalizzato.”
Le istituzioni che presentano la più intensa partecipazione alla protesta sono i comuni di Stefanaconi, Briatico, S. Onofrio, Castrovillari, Monasterace, Francavilla Angitola, Acri, S. Pietro in Amantea, Casali del Manco, Malito, Mendicino, Villapiana, Altilia, Acri, Castrovillari e molti altri ancora, inoltre, l’ASP e la Provincia di Vibo Valentia.
I lavoratori si dichiarano pronti a proseguire le manifestazioni di protesta nel caso in cui governo e Regione rimangano sordi alle rivendicazioni.