Tragedia nel crotonese. Legambiente: essere felici della morte è atroce
Legambiente Calabria torna dopo qualche giorno sulla tragedia avvenuta nelle acque del crotonese il 30 agosto scorso (QUI) con la morte di alcuni migrati, al largo della costa, nel corso di un incendio divampato sull’imbarcazione su cui stavano raggiungendo il porto pitagorico.
“Il bellissimo mare calabrese – ribadiscono dall’associazione - è stato teatro di una tragedia non solo per la morte di quattro esseri umani ma anche per l’ennesimo fallimento dei principi più basilari di umanità”
La notizia, assurta anche alle cronache nazionali, ha subito suscitato reazioni diverse tra le quali, soprattutto sui social network moltissimi commenti ed esternazione finanche di “felicità” per l’accaduto.
“Una circostanza questa – sbottando da Legambiente - che non può che generare grande allarme e spavento in chiunque abbia un minimo di sensibilità. Essere ‘felici’ della morte di altri esseri umani è semplicemente atroce”.
“In Italia, ormai da anni, si parla molto poco delle ragioni di chi emigra e si ignorano le cause, come povertà, guerra, disastri ambientali, che portano le persone a lasciare i propri Paesi d’origine per cercare un futuro possibile. Anni – proseguono dall’associazione - di mala politica hanno indebolito la coscienza di molti, amplificando a dismisura paure spesso irrazionali. Ciò che preoccupa maggiormente è proprio l’assuefazione verso questo tipo di reazioni, considerate quasi normali, perché siamo ormai abituati al clima di odio creato da chi incita all’intolleranza e al disprezzo”.
“£Non servono a nulla i proclami sull’andrà tutto bene quando – conclude legambiente - la morte di altri esseri umani diventa occasione di gioia invece che di profonda tristezza e solidarietà”.