Tragedia a Praialonga, parlano i finanzieri: così abbiamo salvato delle vite
Ha ripercorso la frenetica giornata di ieri Emilio Fiora, comandante provinciale della Guardia di finanza di Crotone. L’ufficiale è ritornato sull’esplosione della barca con a bordo 21 migranti (QUI) e che ha visto la morte di tre di loro ed il ferimento di sei persone, compresi due militari delle fiamme gialle (QUI).
“È andata bene” ha ribadito il comandante evidenziando come sia stato importante anche che in mare “insieme a noi ci fossero le unità della Guardia Costiera che sono state fondamentali per condurre tutte le difficili operazioni, in quanto il mare non era neanche clemente e c’era forte vento di scirocco”.
Fiora ha voluto sottolineare “l’addestramento e senso di responsabilità” di questi uomini e che ha definito “veramente eccezionale”.
“Gli uomini della Guardia di Finanza in mare – ha aggiunto - hanno una professionalità elevatissima e lo dimostrano proprio in queste circostanze. Le conseguenze di situazioni come queste potrebbero essere ben peggiori”
Professionalità, la preparazione e le capacità di mettere davanti a tutto il servizio che “ha permesso che il conto delle vittime non fosse sicuramente più alto rispetto a quello che purtroppo, comunque c'è”.
Il comandante delle fiamme gialle ha inoltre sottolineato che anche con “l'aiuto della Guardia Costiera, sotto l'egida della Procura Repubblica di Crotone, stiamo lavorando per ricostruire tutti i fatti in modo da permettere alla magistratura e alla squadra mobile, che dirige le indagini, di avere un quadro un po' più chiaro di come si è arrivati a questo”.
Intanto non è ancora certo che ci sia un disperso (QUI) ma “le ricerche – ha rassicurato Fiora - proseguono in vari modi anche tramite l'utilizzo dei velivoli della Guardia Costiera e i sommozzatori del corpo”.
A parlare anche il maresciallo ordinario Andrea Novelli, che era a capo dell’imbarcazione intervenuta nei soccorsi: “Eravamo in un fazzoletto di mare, eravamo distanti circa 20 metri - ha raccontato il sottufficiale - quando c'è stato prima del fumo che si è alzato, poi si sono propagate le fiamme e al seguito c'è stata l'esplosione”
“Io – ha aggiunto - ho visto con i miei occhi. Poi vedendo i primi migranti saltare giù dal imbarcazione, ho visto i miei colleghi a bordo di quel motoveliero che con coraggio e sacrificio hanno innanzitutto cercato di metterli in salvo in tutti i modi e ci sono riusciti … poi hanno abbandonato per ultimi l’imbarcazione”.
Novelli racconta, ancora, di essersi lanciato in mare: “Ho messo da parte la qualifica di comandante di bordo e ho messo davanti l’uomo, vedendo un collega che era in balia delle onde e gridava a gran voce che non ce la faceva più. E sono riuscito a sono riuscito a salvare molte persone”.
Il maresciallo, poi, ricorda una delle tre vittime: “un povero ragazzino accanto a me che non ce l'ha fatta. Sono immagini forti che ti rimangono nella mente che ti fanno a crescere sia come uomo che come esperienza lavorativa”.
Lo stesso Novelli, infin, ha confermato che alcuni migranti hanno aiutato i finanzieri in difficoltà. All’incontro era presente anche l’altro militare a bordo, Francesco Caradonna ed Alberto Catone, comandante del Reparto operativo aeronavale di Vibo Valentia.