Aspromonte sempre più area d’elezione per la marijuana, scovate altre due piantagioni
Il reggino si conferma sempre più area prediletta per la coltivazione di marijuana. I Carabinieri di Bianco ed i Cacciatori Calabria, durante il fine settimana, hanno infatti individuato altre due diverse piantagioni di canapa distruggendo, in quest’ultimo caso, ben duecento piante.
Le coltivazioni sono state scoperte rispettivamente in località Santa Venere e Palazzo: la prima era composta da 170 piante dell’altezza compresa tra 1,2 e 1,5 metri; la seconda, più piccola, da “appena” 30 di piante.
Proprio Santa Venere è stata oggetto, l’anno scorso, di una attività di indagine della Stazione di San Luca che aveva portato a 12 arresti, disarticolando una rete di produzione e spaccio che lambiva anche città come Roma e Bologna (QUI).
L’Aspromonte, come è noto, è da tempo oggetto di una intensiva coltivazione illecita di canapa, un business altamente proficuo che nel tempo ha imparato a sopravvivere anche durante i mesi invernali con la coltivazione cosiddetta indoor.
I Cacciatori di Calabria, tuttavia, conoscono bene il territorio, e hanno imparato a percepirne ogni piccola alterazione, capacità grazie alle quali, e insieme ai colleghi di San Luca, hanno individuato anche queste due piantagioni impedendo l’immissione sul mercato di nuovo stupefacente e scongiurando che il ricavato arricchisse ancora le casse della criminalità organizzata.
Le piante sono state estirpate e distrutte sul posto, così come disposto dalla Procura di Locri. Rimangono aperte, ovviamente, le indagini volte a identificare i responsabili della coltivazione.
Quella di oggi è solo l’ultima operazione dei Carabinieri nel contrasto ai reati in materia di stupefacenti. Infatti è solo di qualche giorno fa la scoperta da parte dei militari di altrettante piantagioni, per un totale di mille piante.