Camere penali di Catanzaro e Vibo: “Tutelare il diritto alla difesa”
“La professione del difensore è nobile ed indispensabile in un sistema democratico. Tutti hanno diritto ad essere difesi nel miglior modo possibile. L’avvocato non può essere attaccato perché fa il suo lavoro. Qualsiasi indagato o imputato ha diritto ad essere assistito in maniera adeguata. Anche se i fatti che vengono contestati sono gravissimi, il difensore, nel momento in cui svolge la sua professione in maniera leale e deontologicamente corretta, fa solo il proprio lavoro”. Da queste parole, pronunciate dal Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri, comincia la riflessione delle Camere Penali di Catanzaro e Vibo Valentia, riguardo ai metodi utilizzati nel corso dell’udienza preliminare del processo Rinascita Scott.
Le Camere infatti si scagliano congiuntamente contro i metodi “da spettacolo” utilizzati e ripresi anche nei toni, affermando che “emerge lampante come un processo elefantiaco a carico di 480 imputati si risolva 'fisiologicamente' in un rito sommario nei confronti di ‘categorie criminologiche’ assistite dalla presunzione di colpevolezza. Il resto è teatralità”.
Viene denunciata l’allarmante situazione nella quale gli avvocati lavorano giorno per giorno, delegittimati nella loro funzione difensiva anche a causa di processi come Rinascita Scott, che causerebbero una “conseguente stabilizzazione dell’ideologia populista e del modello di diritto penale massimo, autoritario, repressivo, del nemico”.
Il timore è lo svilimento della funzione difensiva, in quanto si avvertirebbe “sempre più forte il pericolo, nell’esercizio della funzione difensiva, che la libertà e l’autonomia vengano definitivamente compresse” in aperta violazione dello statuto di garanzie che è proprio del diritto penale.
Avversare dunque l’idea di “processo come strumento di lotta sociale”, ma considerarlo come “garante della tenuta democratica e liberale del nostro sistema giudiziario”. Nel concludere, le Camere Penali auspicano un evento simbolico a difesa dei valori del diritto penale e del giusto processo.