“Cuore matto”, indagato anche funzionario dell’Asp di Catanzaro
Rifiuto di atti d'ufficio nell'ambito dell'inchiesta “Cuore Matto” (QUI). È questa l’accusa mossa al presidente della commissione aziendale per l'accreditamento sanitario dell'Asp di Catanzaro, Domenico De Fazio.
De Fazio, secondo gli inquirenti, avrebbe evitato “di effettuare alcun sopralluogo … e tralasciando ogni aspetto inerente il mantenimento dei requisiti tecnologici e strutturali” nella clinica privata “Villa S. Anna” di Catanzaro.
Sempre in base all’accusa, il reparto di “Unità terapia intensiva coronarica” (Utic) dalla nota casa di cura, non sarebbe mai entrato in funzione, risultando - secondo gli accertamenti del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza - privo di attrezzature e di personale medico.
Ma la clinica, fin dal 2013, era stata accreditata al servizio sanitario regionale per la gestione di posti-letto Utic, tanto da avere ottenuto per questo - tra il 2013 e il 2019 - un profitto di oltre 10 milioni di euro. Situazione che sarebbe stata avallata anche dal presunto comportamento di De Fazio.
I pazienti cardiologici del S. Anna sarebbero poi stati assistiti e trattati non nell0Utic ma nei reparti di Cardiologia o di Unità terapia intensiva post-operatoria (Utipo), mentre i posti letto ufficialmente destinati all’Utic avrebbero ospitato ricoveri ordinari.