Incassava rimborsi Irpef con documenti falsi, ai domiciliari presunto truffatore
Avrebbe realizzato dei documenti falsi per incassare illecitamente dei rimborsi destinati ad altre persone. Un comportamento reiterato nel tempo, finito sotto la lente della Procura di Cosenza che ha predisposto gli arresti domiciliari per un quarantatreenne di Camigliatello, accusato di truffa aggravata, sostituzione di persona, uso di atto falso, possesso e fabbricazione di documenti falsi.
Una vicenda articolata, nata grazie alle denunce presentate da diversi cittadini presso la Stazione dei Carabinieri. Questi, infatti, nel lamentare ingenti ritardi nell’accredito dei rimborsi Irpef riferiti al 2017 ed al 2018, si sono visti rispondere che le somme erano già state erogate ed incassate, pur non avendole mai ricevute.
L’indagine dell’Arma ha permesso di ricostruire il modus operandi del truffatore: questi riusciva ad entrare in possesso dei mandati di pagamento attinenti ai rimborsi spettanti alle vittime, e si sarebbe presentato di volta in volta presso diversi uffici postali, munito di documenti e deleghe falsi per incassare indebitamente le somme di denaro.
È emerso come l’uomo sarebbe riuscito a completare almeno tre tentativi di frode, incassando illecitamente 3.150 euro, mentre altri tre tentativi non sarebbero andati a buon fine grazie al fiuto degli operatori postali.
Il 43enne si sarebbe avvantaggiato grazie al fatto che i rimborsi avvengono tramite posta ordinaria e non tracciata, rendendo più difficoltoso il rintracciamento dei moduli presentati e l’identificazione.
Ma nel proseguire l’indagine i militari, con l’aiuto di tutti i Comandi dell’Arma di Cosenza, sono riusciti ad identificare il soggetto ed a mettere in luce la sua scaltrezza e determinazione, nonché la sfrontatezza nel reiterare l’atto criminale. L’uomo è stato poi identificato dai Carabinieri di Camigliatello, che lo hanno posto ai domiciliari.