‘Ndrangheta: individuati “locali” in Germania, Canada, Australia. LE INTERCETTAZIONI
Germania, Svizzera, Australia e Canada: sono i quatto Paesi in cui le cosche della provincia di Reggio Calabria gestivano i loro affari con la complicità degli affiliati che vi risiedono e con cui sono in stretto collegamento. È quanto emerso dall'operazione “Il Crimine 2” che ha portato oggi all’arresto di 41 persone.
In particolare, secondo quanto ha riferito il Procuratore della Repubblica di Reggio, Pignatone, in Canada ed in Australia c'è una forte influenza delle cosche di Siderno, e quindi di tutta la fascia jonica della provincia di Reggio, mentre gli affari in Germania e Svizzera vengono gestiti dalle cosche di Rosarno e quindi della zona tirrenica reggina.
Gli affari della 'ndrangheta all'estero hanno trovato pieno riscontro nel corso delle indagini condotte, su delega della Dda reggina, dai carabinieri e dalla polizia, con l'emissione di sei ordinanze di custodia cautelare per affiliati alla 'ndrangheta coinvolti nell'operazione che vivono in Germania e Svizzera e cinque provvedimenti per gli emissari in Canada e in Australia. Le attività illecite sono riconducibili a tre filoni principali: il narcotraffico, il traffico di armi e il condizionamento della vita economico-imprenditoriale nel territorio di competenza.
All'estero era un po' come a Reggio e in provincia, stessa organizzazione, stessi ruoli: l'operazione Il Crimine 2 ha offerto uno spaccato inedito della 'ndrangheta, evidenziando l'esistenza di organismi ('provincia', 'mandamento' e 'locali'), di gradi (sgarrista, santista, vangelo) e di ruoli ('cariche'), che rivelano un assetto mafioso basato su una struttura unitaria gerarchicamente organizzata, in cui le decisioni vengono assunte dal vertice provinciale di Reggio Calabria, nel rispetto rigoroso di regole e procedure, lasciando tuttavia alle dipendenti articolazioni esterne ampi margini di autonomia nella gestione delle attività criminali nel territorio ove operano.
In sintesi, l'organizzazione 'ndrangheta ricomprende un vertice, denominato 'Provincia', e tre mandamenti (Tirrenico, del Centro e Jonico), all'interno dei quali sono individuabili le 'locali' di 'ndrangheta, organizzate sempre su base territoriale. Le 'locali' costituite fuori dal territorio della provincia di Reggio Calabria rispondono alla 'Provincia' direttamente o attraverso 'locali' di uno dei tre 'mandamenti' reggini. Solo la Lombardia presenta la peculiarità che i suoi 'locali' sono collocati in una struttura, assimilabile al 'mandamento', denominata 'Lombardia'.
L'operazione, denominata 'Il Crimine 2', e' la naturale prosecuzione dell'attività 'Il Crimine', dello scorso 13 luglio, nel corso della quale furono eseguiti 304 provvedimenti cautelari in coordinazione tra le DDA di Reggio Calabria e di Milano, che ha permesso di delineare l'esistenza della organizzazione 'ndrangheta avente base strategica nella provincia di Reggio Calabria, con attive ramificazioni sia nel nord Italia, in particolare in Lombardia, sia all'estero, dove e' stato replicato il modello organizzativo calabrese da parte di quelle articolazioni che risultano dipendenti dai vertici decisionali presenti nel territorio reggino.
Due "locali" in Germania, altrettanti in Canada, uno in Australia. In Germania, ed in particolare nelle città di Singen e di Francoforte, è attiva una struttura della 'ndrangheta calabrese in cui e' inserito Bruno Nesci, che in quella struttura definita "Società" ricopre un ruolo apicale. Nesci farebbe capo a Domenico Oppedisano, al quale renderebbe conto delle vicende che riguardano il contesto criminale in cui e' inserito. Al fine di monitorare l'evoluzione delle dinamiche criminali che si svolgevano in Germania, gli inquirenti hanno proceduto in rogatoria con le autorità tedesche.
Lo sviluppo delle indagini ha permesso così di registrare una serie di conversazioni, che hanno consentito di ampliare le conoscenze investigative riguardo ad alcuni personaggi, di origine calabrese ma dimoranti in Germania, in stabile contatto con Bruno Nesci e con lui associati. Sarebbe emersa l'esistenza di due gruppi criminali, uno facente capo a Nesci, l'altro facente capo ad un personaggio ancora non identificato che nelle intercettazioni viene soprannominato "lo svizzero".
Tra il gruppo di Nesci e quello dello "svizzero" sarebbero in corso degli attriti che attengono esclusivamente al predominio territoriale che una fazione vorrebbe esercitare sull'altra. In tale quadro Nesci si sentirebbe autorizzato ad agire in maniera autonoma essendo eglilegittimato ad esercitare la sua carica di capo società forte di un assenso ricevuto da Oppedisano. Sei sono le persone arrestate in Germania appartenenti alla struttura 'ndranghetistica estera costituita dai locali di Singen e Francoforte. Sono invece ricercate 5 persone appartenenti alle strutture canadesi ed australiane del Thunder Bay (Canada); di Toronto (Canada); Stirling (Australia).
C'é anche l'ex sindaco della città australiana di Stirling, Tony Vallelonga, tra le 41 persone coinvolte nell'operazione. Vallelonga, originario di Nardodipace (Vibo Valentia), era emigrato in Australia oltre 30 anni fa ed è stato sindaco di Stirling per nove anni, dal 1996 al 2005. Vallelonga, nel corso delle indagini, è stato anche intercettato mentre discuteva degli assetti operativi della 'ndrangheta in Australia con il boss di Siderno (Reggio Calabria), Giuseppe Commisso, detto 'u mastru.
L'indagine ha accertato la presenza di 'locali' della 'ndrangheta in Australia, dove il gruppo criminale era denominato Thunder Bay, ed in Canada, e in particolare a Toronto, costituiti da cosche della Locride. In Germania, i carabinieri, hanno arrestato, tra gli altri, il boss Bruno Nesci, capo del ''locale" costituito dalle cosche della 'ndrangheta. Proprio in Germania gli investigatori hanno documentato una riunione tra affiliati con esponenti della criminalità organizzata calabrese provenienti dalla Svizzera.
L'indagine, inoltre, ha consentito di accertare i collegamenti della 'ndrangheta a Torino, dove la criminalità calabrese era rappresentata da Giuseppe Catalano e Francesco Tamburi e da Genova, con la presenza di altri due esponenti di spicco della criminalità calabrese, Domenico Belcastro e Domenico Gangemi.
Gli indagati sono appartenenti alle seguenti strutture territoriali della 'ndrangheta in Italia: - Società di Rosarno; - Società di Polistena; - Locale di Gioia Tauro; - Locale di Laureana di Borrello; - Locale di Sinopoli; - Locale di Oppido Mamertina; - Locale di Bagnara Calabra; - Locale di San Giorgio Morgeto; - Locale di Croce Valanidi; - Locale di Oliveto; - Locale di Trunca e Allai; - Locali della zona sud di Reggio Calabria; - Societa' di Melito Porto Salvo; - Locale di Palizzi Superiore; - Locale di Roghudi; - Locale di Africo; - Locale di Condofuri; - Locale di Natile di Careri; - Societa' di Siderno; - Locale di Grotteria; - Locale di Gioiosa Jonica; - Locale di Marina di Gioiosa Jonica; - Locale di Caulonia; - Locale di Mammola; - Locale di Canolo; - Locale di San Luca; - Locale di Piscopio; - Locale di Vibo Valentia; - Locale di Fabrizia; - Locale di Cassari di Nardodipace; - Locale di Torino; - Locale di Alba; - Locale di Genova. Sono invece ricercate 5 persone appartenenti alle strutture canadesi ed Australiane: - Locale del Thunder Bay (Canada); - Locale di Toronto (Canada); - Locale di Stirling (Australia).