‘Ndrangheta, nuovo pentito nella cosca De Stefano
C’è un nuovo pentito nella cosca De Stefano: Maurizio Pasquale De Carlo, arrestato nell’operazione Malefix, ha deciso di collaborare con la giustizia e per questo potrebbe provocare un terremoto all’interno della famiglia mafiosa di Archi.
I primi verbali sono stati depositati dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria nel fascicolo del processo “Gotha” che si sta celebrando con il rito abbreviato davanti alla Corte d'Appello e in cui sono imputati l’avvocato Giorgio De Stefano, condannato in primo grado a 20 anni di carcere, e il nipote Dimitri De Stefano, condannato a 13 anni e 4 mesi, figlio del boss don Paolino e fratello del capocosca Giuseppe.
De Carlo, già interrogato due volte dal sostituto procuratore della Dda Walter Ignazitto, era un imprenditore che, secondo i pm, avrebbe curato gli interessi della cosca De Stefano nel settore dell'edilizia e avrebbe erogato somme di denaro per il mantenimento in carcere degli affiliati detenuti.
De Carlo, inoltre, avrebbe aiutato a gestire ditte di fatto riconducibili alla famiglia mafiosa e in particolare al boss Giovanni De Stefano.
Il nuovo collaboratore ha confermato anche quanto emerso dall'inchiesta “Gotha” condotta dai carabinieri del Ros. “Dimitri De Stefano (fratello del boss Giuseppe, ndr) - ha riferito a verbale - era meno operativo dei fratelli, ma portava qualche ambasciata agli affiliati. Ricordo pure che incontrava il fratello Carmine durante la latitanza. Lo accompagnai io stesso un paio di volte”.
Negli interrogatori De Carlo, oltre a parlare di Dimitri De Stefano, ha poi affermato che l'avvocato Giorgio De Stefano e Franco Chirico "tenevano i rapporti con la politica”.
Ha quindi raccontato ai pm i suoi rapporti con De Stefano, e di quando lo accompagnava a casa dello zio. "I rapporti tra l'avvocato e la famiglia DeStefano - ha riferito - erano molto buoni. Anche se il primo era molto riservato. Né Dimitri, né Giovanni mi parlavano mai dell'avvocato De Stefano. Erano discorsi che non si potevano affrontare".
Nel frattempo i familiari di De Carlo hanno deciso di dissociarsi “fermamente” dalla scelta di collaborare con la Giustizia. Per questo hanno affidato al legale, Giulia Dieni, una lettera da diffondere pubblicamente.
Questa, firmata dai genitori e dalla sorella di De Carlo recita testualmente: “Abbiamo appreso solo oggi della scelta di collaborare con la giustizia fatta dal nostro congiunto dalla quale ci dissociamo fermamente. L’arresto di Maurizio era stato, per noi in famiglia, come un fulmine a ciel sereno, nessuno di noi infatti ha mai sospettato che lo stesso si fosse mai macchiato di condotte illecite, per cui apprendere che ha commesso dei reati e che ha scelto di confessarli e collaborare con la giustizia ci ha lasciato letteralmente basiti.
“Così come ci ha sempre tenuti all’oscuro delle sue scelte di vita alla stessa maniera, vogliamo, quindi, rimanere estranei al nuovo percorso intrapreso e per tale motivo abbiamo deciso di rifiutare il programma di protezione non avendo noi familiari nulla da temere ne nulla da cui essere protetti. Rimaniamo dell’avviso che se il nostro congiunto ha sbagliato è giusto che paghi. Rispettiamo le sue scelte, ma vogliamo rimanere distanti dalle sue determinazioni”.