Scuola. Cuzzupi (UGL): “apertura non deve essere un rischio!”
La Federazione UGL Scuola ha da tempo assunto una precisa posizione sulla riapertura delle scuole. Una posizione rimarcata in maniera decisa dal Segretario Nazionale, Ornella Cuzzupi, che non lascia spazio a malintesi di sorta: “La didattica in presenza è un valore d’assoluta importanza, ma a fronte del rischio salute sottovalutare la realistica eventualità di una nuova impennata dei contagi è da irresponsabili. Abbiamo avuto già modo di verificare come il ritorno a scuola sia coinciso con un veloce incremento dei positivi e come, nelle settimane successive, sia stata l’emergenza legata ai contagi nelle scuole a determinare la chiusura di molte di esse”.
La posizione dell’UGL Scuola si basa su dati di fatto e ragionamenti precisi.
“Sembra di essere in presenza – continua Cuzzupi – di una guerra di principio. Quel che conta è chi vince e chi perde. Assurdo! Si va avanti per discutibili statistiche e definizioni dogmatiche in cui scuola, alunni, famiglie, personale scolastico rischiano di fungere da agnelli sacrificali sull’altare dell’arroganza e della presunzione. Non è possibile che mentre il Paese rallenta sino a bloccare attività e mobilità per proteggersi dal coronavirus, l’universo scuola appaia come un’isola felice nella quale non vi sono (forse per garanzia divina?) pericoli di amplificazione dei contagi per alunni, personale scolastico e famiglie. Se chi ha queste visioni ottimistiche sbaglia, cosa faremo? Avvieremo un triste conteggio usando il pallottoliere della disperazione?”
Dunque l’UGL Scuola pone come condizione per la riapertura della scuola due elementi: il primo, un calo dei contagi che consenta di poter gestire eventuali nuove emergenze in massima sicurezza; il secondo che le scuole, di ogni ordine e grado, siano messe oggettivamente e strutturalmente in condizioni di limitare i fattori di rischio.
“Senza questi elementi - chiarisce il Segretario Nazionale UGL - riprendere le lezioni appare solo un esercizio di cinismo e calcolo politico anche perché i docenti stanno facendo uno straordinario lavoro in DAD che, in ogni caso è scuola. Proprio a tale proposito sono dell’idea che invece di inventarsi improbabili soluzioni il Ministero dovrebbe essere impegnato al riconoscimento dello straordinario lavoro del personale scolastico e alla preparazione di un piano di sostegno alla scuola in presenza nel quale non possono mancare le assunzioni del personale precario. Ma questo son cose concrete e importanti che a qualcuno piacciono poco!”.