Chiusura scuole a Crotone, 32 genitori al Comune: “Istruzione considerata come problema”

Crotone Attualità

Trentadue genitori crotonesi hanno scritto una lettera all’assessora alla Cultura e alla Pubblica Istruzione del Comune di Crotone, Rachele Via, al primo cittadino, Vincenzo Voce, con la quale chiedono di “valutare più attentamente le ragioni che vi hanno determinato ad ordinare nuovamente la chiusura delle scuole nel territorio di Crotone, dal momento che a noi pare che l’istruzione pubblica venga considerata, da questa Amministrazione, un problema più che una risorsa”.

I genitori intendono evidenziare che “la Convenzione (per i diritti del fanciullo, ndr) riconosce come inviolabili, tra gli altri, i seguenti diritti: il diritto all’istruzione; il diritto all’ascolto del minore. Ci chiediamo, quindi, se nell’assumere l’ennesima ordinanza di chiusura delle scuole primarie, le Istituzioni hanno tenuto in conto i predetti diritti, e cioè se a fronte di un non meglio precisato rischio epidemiologico, il sindaco e l’assessore hanno valutato la concreta e attuale lesione del diritto all’istruzione dei bambini e, non ultimo, se si sono in qualche modo prefigurati quale possa essere l’opinione dei bambini che si trovano a non poter frequentare la scuola in presenza”.

Per i genitori “non è stata effettuata alcuna valutazione in tal senso e visto che l’agire dell’amministrazione pubblica non può e non deve essere totalmente discrezionale, essendo al contrario necessario tenere in debito conto gli interessi degli amministrati, noi genitori intendiamo esporre le nostre posizioni sull’argomento, allo scopo di dare voce ai nostri figli, e non solo a loro, i quali tutti, va da sé, vengono considerati gli ultimi cittadini forse perché non ancora elettori”.

E ricordano che “la didattica digitale integrata, attualmente adottata per consentire il prosieguo delle attività scolastiche, non può essere considerata scuola dell’obbligo, tanto è vero che non vi è alcun obbligo, e giustamente, a “frequentarla”; inoltre, considerata la giovane età dei bambini che frequentano la scuola primaria, non è pensabile, né sicuro, che tale modalità di insegnamento possa essere seguita dagli alunni in autonomia, con tutto quello che ne consegue in termini di possibilità/impossibilità di affiancamento da parte di adulti (genitori/nonni/parenti/baby sitter) e sempre compatibilmente con la situazione epidemiologica attuale; infine, non è ancora chiaro quali siano i dati epidemiologici che muovono l’Amministrazione ad adottare una tale decisione ove solo si consideri, per fare un esempio, che nel Comune di Catanzaro dal prossimo lunedì 30 novembre gli alunni attualmente interdetti alla frequentazione in presenza (scuola primaria e secondaria di primo grado) rientreranno nelle proprie istituzioni scolastiche”.