Sindaci chiedono incontro a commissario Longo: “Rivedere la rete ospedaliera”
Inserire gli ospedali chiusi nella rete ospedaliera, ma anche il potenziamento delle strutture territoriali dequalificate. Sono solo alcune delle richieste avanzate in un documento da parte dei sindaci di Acri, Rogliano, Mormanno, Cariati, Praia a Mare, Scilla, Trebisacce, San Marco Argentano, Soveria Mannelli, San Giovanni in Fiore, Firmo, Lungro, Taurianova, Soriano Calabro, Palmi, Oppido Mamertina e Cassano allo Jonio.
I primi cittadini, su impulso dei sindaci di Cariati e Acri, rispettivamente Filomena Greco e Pino Capalbo, si sono infatti incontrati nella Sala degli Specchi del Palazzo della Provincia, alla presenza del Presidente Franco Iacucci, e qui hanno stilato il documento che intendono consegnare al commissario ad acta Guido Longo.
“Gli ospedali da campo – si legge nel documento – sono un grande e forse decisivo aiuto per l’emergenza, perché attrezzati e perché gestiti da specialisti, ma non possono sostituire la sanità territoriale disattivata. Bisogna avere il coraggio – scandiscono – di predisporre nell’ambito della disciplina della normativa vigente una proposta inclusiva, razionale e riformatrice che veda il contributo sinergico di sindaci ed esperti, che tenga conto delle necessità territoriali e che entri a far parte dell’atto aziendale alla cui redazione – si chiarisce – i sindaci vogliono contribuire finalmente da co-protagonisti, senza dover rincorrere più nessuno.
“Quello degli ospedali chiusi o depotenziati in Calabria (sono 19, una cifra che altri non possono vantare!) rappresenta – continuano i sindaci – un patrimonio economico di rilevanza enorme (altro che debito); una rete territoriale in grado sia di dare risposta all’emergenza, sia, se sfruttata, di assicurare un contributo decisivo al possibile e forte risanamento della sanità calabrese. A meno che – concludono i Primi Cittadini – non si scelga beninteso, di farla annegare nei debiti sconosciuti”.