‘Ndrangheta a Milano, in manette per estorsione i due fratelli del boss Flachi
Andavano a riscuotere direttamente in negozio, da dove uscivano con contanti oppure gioielli e monili d’oro. Ma sono stati incastrati dalle immagini del sistema di video sorveglianza installato dai carabinieri su richiesta della Direzione distrettuale antimafia . Così questa mattina sono finite in manette tre persone, sorprese dai carabinieri di Sesto San Giovanni a riscuotere il “pizzo” a gelataio di Cormano.
I carabinieri hanno infatti arrestato due fratelli di Giuseppe Flachi, boss della ‘ndrangheta milanese la cui famiglia è legata alla ‘ndrina di Trovato Marcedusa, e un terzo uomo. Le accuse contestate sono di estorsione, tentata estorsione e rapina, con l'aggravante dal metodo mafioso.
Le indagini sono partite a seguito della denuncia del gelataio che, stanco delle richieste estorsive da parte dei tre, ha denunciato. Ha infatti raccontato ai militari di aver dovuto pagare una “protezione”. La richiesta era di 25mila euro per i mesi compresi tra maggio e settembre 2020. Ma il negoziante avrebbe pagato solo 3.500 euro e oggetti in oro.
E per convincere l’uomo a pagare il gruppo avrebbe fatto leva sull'appartenenza alla famiglia nota nel milanese fin dagli anni '80 per la sua sistematica imposizione di richieste estorsive nei confronti di commercianti, con atti intimidatori tipici dell'agire mafioso.
Uno dei due fratelli Flachi è stato rintracciato dai carabinieri a seguito della perquisizione di diversi condomini tra il quartiere di Affori e Bruzzano, per un totale di 200 appartamenti ispezionati, all'interno di un'abitazione abbandonata. I militari, insieme ai vigili del fuoco, hanno dovuto sfondare una finestra al primo piano per raggiungerlo, e lo hanno trovato rannicchiato al buio all'interno di una stanza.