Frana sulla 522, la Provincia di Vibo chiede tavolo tecnico con Regione e Protezione civile
«Dalla relazione elaborata dall’Ufficio tecnico della Provincia, sulla base del monitoraggio tuttora in corso, emerge che la frana è ancora in movimento, situazione che impedisce l’avvio dei lavori necessari per ripristinare la viabilità sulla 522 e impone una mobilitazione operativa di tutti gli Enti e le Istituzioni competenti in materia di sicurezza e salvaguardia idrogeologica del territorio».
L’assessore provinciale al Turismo, Gianluca Callipo, interviene sulla vicenda relativa allo smottamento che ha determinato l’interruzione della viabilità lungo la 522 (foto), nel tratto che da Vibo Marina conduce a Pizzo. Una strada che ha particolare rilevanza nel contesto della rete viaria provinciale, non soltanto per i residenti, ma anche in relazione alle esigenze di mobilità dei turisti durante la stagione estiva.
«Il movimento franoso - spiega l’assessore - interessa tutto il versante che dalla Statale 18 arriva sino alla linea ferroviaria. Il blocco della viabilità lungo la 522, che attraversa a metà altezza la collina, rappresenta dunque soltanto la conseguenza più immediata di un fenomeno molto ampio che, in mancanza di interventi, può compromettere anche il traffico ferroviario e la percorribilità della 18, senza contare i rischi per le abitazioni presenti nell’area».
Da qui la proposta di Callipo, che punta alla celere e radicale soluzione del problema, che non può prescindere però da interventi infrastrutturali di competenza regionale: «Per questi motivi, accogliendo anche gli inviti alla collaborazione che sono venuti da più parti, d’accordo con l’assessore alla Viabilità Giuseppe Barbuto e con il presidente Francesco De Nisi, proponiamo la convocazione da parte del Prefetto di un tavolo tecnico permanente intorno al quale riunire le amministrazioni locali coinvolte, ma soprattutto la Protezione civile e la Regione, che hanno competenze in materia di dissesto idrogeologico».
Insomma, la Provincia ritiene indispensabile un coinvolgimento dei massimi livelli istituzionali, allo scopo di affrontare e risolvere una problematica che può danneggiare gravemente il territorio provinciale, sia con riferimento alla mobilità interna che per quanto riguarda gli effetti negativi sul comparto turistico.
«Il fronte franoso continua il suo lento scivolamento e se non si interviene in maniera efficace occorrerà chissà quanto tempo prima che si stabilizzi - conclude Callipo -. In un contesto di questo tipo, la riapertura della 522, infrastruttura viaria che nulla ha a che fare con le cause dello smottamento ma ne subisce le conseguenze, potrà avvenire soltanto quando l’intero versante sarà messo in sicurezza».