Stabilizzazione lontana per i lavoratori del Mater Domini, scatta lo stato di agitazione
Stato di agitazione per i lavoratori in somministrazione al Mater Domini di Catanzaro. È quanto annunciato il segretario generale della Felsa Cisl Calabria, Carlo Barletta, e del segretario Aziendale Fp Cisl Magna Graecia, Sergio Maida.
All’origine della protesta, che tuttavia non avrà alcun impatto sui diritti degli utenti dei servizi pubblici essenziali, c’è la mancata stabilizzazione dei lavoratori, il cui contratto scadrà il 31 dicembre. Come scrive la Cisl, i lavoratori “avevano già ottenuto l’inserimento nel piano dei fabbisogni aziendale e nel turn over”, elementi che per il sindacato aprivano “alla concreta possibilità di una stabilizzazione del rapporto di lavoro dopo oltre 20 anni di continue proroghe del rapporto di lavoro in somministrazione. Una procedura di stabilizzazione che doveva avvenire in applicazione del comma 2 dell’articolo 20 del D.LGS 75/2017, prerogativa confermata dalla recente pronuncia del Consiglio di Stato, 7128 dell’11.12.2020. Dunque una regolare procedura concorsuale che doveva vedere i lavoratori somministrati protagonisti di un diritto riconosciuto dalla legge e confermato dalla giurisprudenza”.
La Cisl annuncia inoltre di voler analizzare gli atti che l’azienda ha intenzione di avviare, anche “attraverso apposite segnalazioni alla struttura del Commissario ad Acta, con l’impegno ad impugnare nelle sedi competenti tutti quei provvedimenti che riterremo non in linea o fortemente lesivi del diritto dei lavoratori in somministrazione a vedere il loro rapporto di lavoro stabilizzato e a tempo indeterminato direttamente con l’Azienda Materdomini, non escludendo, ovviamente, momenti di mobilitazione”.