Dal 2013 al 2018 chiusi pronto soccorso e perse ambulanze. Ugl Sanità: “tagli indiscriminati”

Calabria Salute

Una analisi di Quotidiano Sanità fotografa la drammatica situazione della medicina d’urgenza in Italia. “Il quotidiano di informazione sanitaria – dice Gianluca Giuliano, Segretario Nazionale della Ugl Sanità - ha effettuato una analisi sui dati degli annuari del SSN prodotti dal Ministero della Salute da cui emerge come tra il 2013 e Il 2018 siano stati chiusi il 10% dei Pronto Soccorso e che si sono perse, in questo lasso di tempo, il 15% delle ambulanze. In diminuzione anche i dipartimenti di emergenza e le Unità Mobili di Rianimazione. Chi in questi anni ha avallato queste scelte determinate da tagli indiscriminati, dovrà assumersene le responsabilità.”

“Come ci si può sorprendere di fronte alle difficoltà riscontrate nel fronteggiare la pandemia da Covid-19?”, si chiede il sindacalista, che prosegue: “Certo, si tratta di un evento imponderabile, ma i fatti confermano come il sistema sia stato portato all’orlo del collasso da questi mesi di esplosione del virus”.

“Quando urlavamo la nostra rabbia per i tagli indiscriminati e senza alcuna logica che si sono succeduti – avanza Giuliano - non siamo stati ascoltati e ora ci troviamo di fronte a una crisi del SSN da cui si fa fatica a capire quale potrà essere via d’uscita. Gli stanziamenti recenti sono un palliativo insufficiente perché ormai il problema è esploso nella sua totale drammaticità. La UGL Sanità torna a chiedere interventi strutturali per rifondare il SSN. Tra questi c’è bisogno di ripensare il modello della medicina d’emergenza potenziandola attraverso forti investimenti in uomini, tecnologie, mezzi e strutture. Sarà fondamentale - conclude - togliere pressione ai Pronto Soccorso attraverso il rafforzamento della medicina del territorio”.