Crotone. Nuovo prefetto, Barbuto e Corrado (M5S): “Potenziare presidi governativi”

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Il Consiglio dei ministri ha nominato Maria Carolina Ippolito prefetto di Crotone. Ne danno notizia Elisabetta Barbuto e Margherita Corrado, parlamentari del Movimento 5 stelle.

Per le due pentastellate la nomina “consente all’Ufficio di Governo di Crotone di tornare ad avere un titolare, data la messa a riposo di Tiziana Tombesi, che ha lasciato la città pitagorica poco dopo la metà di novembre. Diversamente da quest’ultima, e dai due predecessori immediati (Guida e Di Stani), entrambi di lunga esperienza in quel ruolo, la Ippolito, da ultimo viceprefetto a Messina ma già vice prefetto vicario a Crotone qualche anno fa (2013-2015), ricoprirà presso di noi il delicato incarico di prefetto per la prima volta”.

Ma entrambe chiedono di potenziare “i presidi governativi provinciali (Prefettura, Questura e Comandi Carabinieri e della Guardi di Finanza) sia a Crotone sia a Vibo Valentia”. Auspicano quindi un incontro con il nuovo prefetto anche “per chiedere che affianchi i parlamentari calabresi nello sforzo di ottenere dal dipartimento Politiche del personale del Ministero dell’Interno quel completamento dell’organico delle Prefetture di Crotone e Vibo Valentia che è indispensabile per assicurare il buon funzionamento di uffici di governo chiamati ad affrontare quotidianamente problematiche di estrema delicatezza, non ultima, nel caso di Crotone, anche quella delle bonifiche ambientali”.

“Crotone e Vibo Valentia – proseguono Barbuto e Corrado - nonostante il poco invidiabile primato certificato nei giorni scorsi di province italiane più esposte alle infiltrazioni della criminalità organizzata, e benché il Crotonese ospiti il Cara più grande d’Europa, sono prefetture di fascia B: gradini bassi di un cursus honorum che, tradizionalmente, parte da Cosenza, sale a Reggio e culmina con Catanzaro. L’eventuale elevazione a super B già assicurerebbe l’arrivo nei due capoluoghi calabresi ‘minori’ di prefetti di seconda nomina”.

Continuano scrivendo che “a Crotone, al momento mancano il viceprefetto dirigente dell’area ordine e sicurezza pubblica, il dirigente area enti locali, quelli dell’area depenalizzazione e dell’area immigrazione. Ne deriva un cumulo abnorme di responsabilità per coloro che esercitano le reggenze, con il rischio che debbano sempre lavorare inseguendo le emergenze. Naturalmente, le carenze di organico non affliggono solo le prefetture calabresi ma sono un problema nazionale”.