Appello del Tribunale del malato sulla sanità crotonese
Un appello del Tribunale per i diritti del malato di Crotone è stato lanciato sulla precaria situazione nell'intera provincia."In questi ultimi mesi - scrive il Tdl - sulla Sanità crotonese si è abbattuto uno stato di incertezza che non fa altro che peggiorare la qualità delle prestazioni sanitarie. Chiediamo fortemente alla politica regionale e ai dirigenti locali di valutare con attenzione il piano di rientro (PDR) che si vuole attuare.
La proposta di disattivare 113 posti letto sui 399 attuali - scrive ancora Cittadinanza attiva - è da rifiutare. Nel privato ci sono 440 p.l; solo il 48% dei posti letto è pubblico. Nel PDR si afferma che: il privato è una duplicazione del pubblico; che il 50% dei ricoveri anche nel privato è inappropriato; che la situazione del rapporto pubblico-privato è paradossale a Crotone. Quindi prima di ridurre i p. l. solo nel pubblico si deve fare una seria programmazione dei p.l. nel pubblico e nel privato.
Bisogna considerare che: i 90 p. l. della clinica Gioise non esistono perché la clinica è chiusa; i 63 p. l. della clinica S. Rita non sono accreditati in convenzione; il Romolo Hospital ha 63 p. l. di urologia; la Clinica Uliveto ha 58 p.l. di reumatologia; la Casa di Cura S. Anna ha 112 p.l. per acuzie e lungodegenti +48 accreditati per la regione; la Calabrodental ha 6 p.l. Poiché Villa Giose è chiusa e la clinica S.Rita non è accreditata in convenzione, vi è una riduzione di 153 p.l. che sono già stati eliminati. Inoltre sono eccessivi i posti di Urologia (63). Considerato che in tutta la Calabria si prevedono 6 moduli regionali (ciascuno dei quali è costituito da 20 p.l.), non è possibile concepire che 3 moduli su 6 siano tutti nella nostra ASP.
Si propone che una parte di questi posti letto sia convertita in hospice e che 1 modulo dei 6 regionali sia attivato presso l’ospedale di Crotone. Eccessivi sono anche i posti letto in Reumatologia (58). Nel Piano di rientro si afferma che la struttura per buona parte è occupata da pazienti lungodegenti. Considerato che nel PDR si prevede un solo modulo di degenza (30 p.l.) per tutta la Calabria, si propone che questo venga accreditato per la regione a Crotone. Se tali proposte di razionalizzazione venissero prese in considerazione il rapporto pubblico-privato varierebbe in modo notevole a favore del pubblico superando l’attuale squilibrio.
I risultati di queste proposte sono in linea con quanto prevede il PDR, cioè il 2,5 per mille per Acuti e lo 0,7per mille per lungodegenti. Si avrebbero in tutto 517 p.l. tra pubblico e privato a fronte degli 839 attuali: 399 del pubblico rimarrebbero invariati e solo 6 della Calabrodental e 112 della Clinica S.Anna rimarrebbero nel privato. Il Pdr - scrive ancora il Tdl - prevede a Crotone la riduzione del 28% dei p. l. nel pubblico, mentre nelle altre realtà la riduzione va dal 5,5 al 7,5% con un’unica eccezione dell’11%. Questo comporterebbe uno squilibrio assurdo e inspiegabile a vantaggio del privato. Ricordiamo che la razionalizzazione della spesa sanitaria deve essere attuata in modo efficace ed efficiente, garantendo i Livelli Essenziali di Assistenza, secondo le normative nazionali, perseguendo l’unico scopo che è la tutela sanitaria del cittadino mediante la prevenzione primaria e secondaria, la diagnosi precoce e l’ efficacia terapeutica.
Proponiamo quindi: maggiori controlli sugli sprechi; messa in mobilità degli amministrativi il cui numero supera quello dei medici, infermieri e operatori socio sanitari di un abbondante 30%; riduzione delle figure apicali sia in ambito amministrativo che in ambito sanitario, soprattutto infermieristico. Potenziamento degli accertamenti clinico-diagnostici nel nosocomio di Crotone e della medicina del territorio (assistenza domiciliare medica, infermieristica e sociale) per evitare inappropriate degenze ospedaliere.
È sconcertante constatare che in 20 anni c’è stata una assurda alternanza di 18 Direttori Generali che non ha consentito una importante programmazione a medio e lungo termine, anche con decisioni impopolari ma efficaci, che avrebbero potuto permettere una migliore assistenza sanitaria del cittadino. Ci auguriamo che in futuro la scelta delle figure apicali debba rispondere a requisiti specifici che non tengano conto del carrierismo e del nepotismo, ma del merito e dell’efficienza. Noi di Cittadinanzattiva - tdm - conclude la nota - stiamo effettuando monitoraggi nel Presidio ospedaliero; metteremo in evidenza le criticità e faremo sentire la nostra voce a tutti i livelli, dando la nostra collaborazione quando richiesta e opponendoci con forza a coloro che vogliono calpestare la dignità dei cittadini e dei malati".