Sanità, associazioni: a Crotone la carenza di organico c’era anche prima del Covid
Riceviamo e pubblichiamo nota stampa riguardo alla notizia dei 300 dipendenti dell'Asp di Crotone in malattia (LEGGI QUI) a firma delle seguenti associazioni: “Terra e Libertà” Crotone; “Gli Spalatori di Nuvole” Crotone; Associazione Movimento per la Difesa dei Diritti dei Cittadini – Crotone; Italia Nostra - Sezione di Crotone; MGA Sindacato Nazionale Forense ; Associazione Cittadinanzattiva _-Tribunale dei Diritti del Malato Crotone; Aido Sezione di Crotone e gruppi provinciali; Forum Terzo Settore Crotone; Arci Crotone; Associazione “Il Barrio” Crotone; Cooperativa “Agorà Kroton”; Associazione “Maslow” Crotone; Associazione CODICI Calabria; Associazione Crotone Vuole volare; Associazione “Nonostante tutto Resistiamo” Crotone; WWF Crotone; Associazione “Dora” Crotone, Associazione Volontari di strada; Anteas Crotone; Associazione Laicitalia Crotone; Cooperativa “Shalom” Crotone; Comitato “Piscina bene comune” Crotone; Associazione Nikol Ferrari Crotone; GAK – Gruppo Archeologico Krotoniate; Cooperativa “I tre melograni”; Associazione Scaut Raider Calabria; Associazione FiasRaider Cirò Marina; Associazione Libera Crotone; Anpi Crotone; Diversi Ma Uguali KR; Condotta Slow Food di Crotone:
“L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo richiede lungimiranza ed impegno collettivo. Non è il tempo della caccia alle streghe e le istituzioni e la politica hanno il dovere di essere morigerati nelle proprie esternazioni, per evitare di ledere l’impegno dei tanti lavoratori della sanità che pubblica che, mai come in questo momento, devono essere sostenuti.
La coesione sociale, necessaria per affrontare tutti insieme il difficile momento che il nostro Paese sta vivendo, non la ricostruiremo senza riconnettere i cittadini e le istituzioni pubbliche, senza ricostruire il rapporto fiduciario tra le persone e la cosa pubblica.
Ecco perché valutiamo importante che la direzione strategica della ASP di Crotone, prima di abbandonarsi a comunicati stampa che minano la fiducia dei cittadini nel personale sanitario, accerti chi tra i propri dipendenti abbia scelto di sfuggire al proprio dovere e chi, invece, si trova in stato di malattia da prima che scattasse l’allarme per il Covid-19 nel nostro territorio o per altri motivi indifferibili.
Il deficit di personale sanitario a tutti i livelli di cui la nostra ASP soffre non è nato con il diffondersi dell’emergenza legata al Coronavirus, eppure solo oggi ci si rende conto di quanto sia complicato garantire il diritto alla salute per tutti di fronte a carenze di organico.
Da quest’emergenza che ci costringe a rivedere priorità e bisogni occorre trarre insegnamento, anche per ridisegnare le sorti della sanità pubblica, spesso smantellata, vituperata, ma l’unica che garantisce il diritto alle cure per tutte le persone, l’unica in prima fila a lottare per la salute di tutti.
Ecco che, allora, alle carenze di organico si dovrebbe rispondere con le assunzioni dirette dalle graduatorie di idonei che giacciono in attesa di un sguardo da tempo e con il ricorso alla sanità privata a cui tanto abbiamo dato negli anni, permettendo – grazie al sostegno dello Stato – di far crescere eccellenze anche nel nostro territorio. Se è il momento dell’unità è il momento in cui chi può deve dare, chi sa deve operarsi per il bene collettivo. Esistono strutture e personale sanitario di ogni livello a disposizione della sanità privata, la direzione strategica della ASP parta dalle tante strutture convenzionate di cui ha ogni sorta di informazione, che siano coinvolte e chiamate a raccolta ed alla responsabilità.
Perché tutto il personale medico delle strutture private non si fa avanti, ovviamente con tutti i dispositivi di protezione individuale del caso, per mettersi a disposizione della sanità pubblica e di tutti i cittadini crotonesi? Sarebbe un bel gesto, un gesto di responsabilità.
L’organizzazione della sanità calabrese, lo sappiamo tutti, è stato il bacino di voti clientelari di buona parte della classe politica che con cinismo ha contribuito, insieme ai tagli, a non rendere effettivo il diritto alla salute nella nostra regione.
Alcune osservazioni però riteniamo di doverle fare. Il Policlinico universitario di Germaneto non ha mai avuto un pronto soccorso, cosa molto difficile da capire, anche se finalmente si sta attrezzando per essere il punto di riferimento principale per curare il maggior numero possibile di pazienti Covid 19. Taciamo del fatto che Catanzaro nel suo territorio provinciale ha tre ASP. Si, ben tre ASP. Giusto per triplicare i ruoli apicali amministrativi e sanitari e gestire male, molto male i soldi dei calabresi. Ma lasciamo perdere.
Nella nostra ASP, l’ASP di Crotone, la carenza di organico del personale medico è enorme. Anche i posti letto sono stati drasticamente ridotti, lasciando il nostro presidio ospedaliero sguarnito di moltissime specializzazioni. Anche la medicina d’urgenza ha pochi posti rispetto al necessario e la terapia intensiva ha solo 4 posti. Come affrontiamo dunque la pandemia più drammatica degli ultimi decenni? Potenziare in via ordinaria la nostra sanità pubblica sarà uno degli obiettivi che ci poniamo nel prossimi futuro, ma per l’oggi noi auspichiamo una riorganizzazione interna all’ospedale San Giovanni di Dio, potenziando il reparto che prende in cura i pazienti Covid 19 e aumentando i posti di terapia intensiva e terapia semi-intensiva e trasferendo in questi reparti tutti gli infermieri e il personale paramedico competente e disponibile. Attrezziamo il nostro ospedale e prendiamoci cura dei crotonesi che si ammaleranno di coronavirus, ringraziando sin da ora tutti i lavoratori della sanità pubblica.