‘Ndrangheta nel varesotto. Avrebbero fatto sparire il capitale di un affiliato: 6 indagati
Un avviso di conclusione indagini è stato depositato dalla Procura di Milano nei confronti di sei persone, tra cui Emanuele De Castro, arrestato a seguito dell’inchiesta meneghina “Krimisa”(QUI) e oggi collaboratore di giustizia già condannato in via definitiva quale appartenente alla Locale della ‘ndrangheta di Legnano-Lonate Pozzolo.
Secondo gli inquirenti, De Castro sarebbe stato aiutato dagli altri cinque indagati a far sparire il suo capitale personale per eludere eventuali misure patrimoniali dopo l’arresto.
Tra i “collaboratori” di De Castro figurano il suo ex avvocato Francesca Cramis e anche ex legale di Giampaolo Laudani, consulente del lavoro accusato dei medesimi illeciti, ai quali fu lo stesso pm della Dda di Milano, in aula durante lo stralcio del processo “Krimisa” a Busto Arsizio (Varese) a settembre, a comunicare di essere sottoposti ad indagine.
Secondo quanto rivelato in una nota dell’Ansa, dal contenuto delle carte giudiziarie sarebbe emerso che Laudani avrebbe convocato uno degli indagati nel proprio ufficio affermando che il denaro di De Castro “doveva essere distribuito a più persone”, dopo che l’ex avvocato difensore del collaboratore di giustizia gli avrebbe suggerito lo svuotamento del conto corrente. Ora è attesa la richiesta di rinvio a giudizio.