Covid, ritornano le colorazioni. Italia verso nuova stretta, Calabria in bilico

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Oggi prenderà forma la cartina dell'Italia con il sistema delle colorazioni e che sarà attivo dall’undici gennaio. Stando ai dati del monitoraggio settimanale dell'Iss verrà fatto il punto sul quadro dell'epidemia e sulle criticità riscontrate nei vari territori italiani. Tra i criteri sotto la lente di ingrandimento del Governo ci sarà l'indice Rt, se questo dovesse superare il valore 1 le regioni entreranno in “zona arancione”, oltre 1,25 i territori si coloreranno di rosso.

Dall’11 gennaio quasi tutta Italia si tingerà di arancione, fatta eccezione per qualche regione che potrebbe rimanere “gialla”. In bilico sono Lombardia, Veneto, Sicilia, Lazio, Puglia, Basilicata, Emilia-Romagna e Calabria.

Ieri tutte le regioni avevano un rischio moderato e dunque sarà l’indice di contagio a fare la differenza. Erano a 1,05 l’Emilia-Romagna, a 1,07 il Veneto, oltre 1 la Calabria e certamente la Lombardia. Vuol dire fascia arancione con negozi aperti, mentre bar e ristoranti sono chiusi ed è vietato uscire dal proprio comune. Lombardia, Veneto e Calabria rischiano di passare direttamente in fascia rossa, il che vorrebbe dire vietato uscire di casa se non per «comprovate esigenze» e per andare nei negozi che rimangono aperti. Lazio e Liguria sono tra giallo e arancione. Toscana, Friuli-Venezia Giulia, Molise e Campania dovrebbero rimanere in giallo.

Altro criterio da tenere in considerazione saranno le condizioni dei reparti di terapia intensiva, in cui in diverse regioni viene superata la soglia critica di occupazione dei posti letto per pazienti Covid-19 fissata al 30% dal ministero della Salute.

E sono 11 le regioni a superare questo limite, con la punta massima registrata dalla Provincia autonoma di Trento che tocca quota 50%, come dagli ultimi dati dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), aggiornati al 6 gennaio.

Il 50% della Pa di Trento è seguito da Lombardia con il 38%, Umbria, Friuli Venezia Giulia e Provincia autonoma di Bolzano al 35%, Veneto (34%), Puglia (33%), Lazio (32%), Marche, Piemonte ed Emilia Romagna al 31%). Ferma sul 30% la Liguria. Si attestano al 26% Molise, Toscana e Sardegna, al 21%, Sicilia e al 24% l'Abruzzo. Livelli più bassi in Campania (16%), Calabria (13%) e Basilicata e Valle d'Aosta (5%).

La conferma dei passaggi di zona arriverà oggi con il monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità, ma i dati del bollettino di ieri e l’indice di contagio di nuovo in salita non rassicurano. Quando avrà visto il report, il ministro della Salute firmerà l’ordinanza sulla cui base entreranno in vigore le misure di contenimento.

Nel frattempo l’Italia si è risvegliata in “zona gialla rafforzata”, con divieti e restrizioni più soft in particolare per gli spostamenti, bar, ristoranti e centri commerciali. Resta comunque fissato il coprifuoco tra le 22 e le 5. A mezzanotte la zona gialla sparirà per lasciare spazio all’inasprimento delle misure per il week end del 9 e 10 gennaio.