’Ndrangheta e droga: estradato l’avamposto balcanico dei Bellocco
È atterrato all’aeroporto internazionale Leonardo Da Vinci Ardjan Cekini, l’uomo che - colpito da una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Reggio Calabria - si era reso irreperibile ma era stato poi arrestato nello scorso maggio, in esecuzione di un mandato di cattura internazionale.
I finanzieri dello Scico di Roma e del Gico di Reggio Calabria, con il supporto del gruppo di Fiumicino, hanno infatti concluso le procedure di estradizione dall’Albania dell’ormai ex ricercato che è accusato di associazione a delinquere di stampo mafioso e traffico internazionale di stupefacenti.
Cekini è finito nel registro degli indagati nell’ambito dell’operazione Magma (QUI), indagine che - coordinata dal Procuratore Capo Giovanni Bombardieri, dall’Aggiunto Gaetano Paci e dal Sostituto Francesco Ponzetta - è stata condotta dalla Sezione goa del Gico della Guardia dello Stretto e dallo Scico di Roma, e conclusa nel novembre del 2019 con l’esecuzione di 45 misure cautelari per associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico internazionale di stupefacenti, detenzione illegale di armi (QUI).
Le indagini hanno consentito di destrutturare la cosca di ‘ndrangheta riconducibile ai Bellocco di Rosarno e le sue articolazioni extra regionali, con l’arresto di tutti i presunti membri apicali della famiglia, appartenente al “mandamento tirrenico” e operante nella piana di Gioia Tauro, in Emilia Romagna, in Lazio e in Lombardia.
Il gruppo, articolato su più livelli e dotato di elevatissime disponibilità finanziarie, aveva avviato l’importazione della deroga dal Sud America e in particolare dall’Argentina e dalla Costarica.
Le partite di sostanze arrivavano in Italia via mare, nascoste in appositi borsoni all’interno di container. Gli uomini della cosca Bellocca si sono serviti di emissari che hanno fatto diversi viaggi all’estero, con l’intento di visionare la sostanza e contrattare con i referenti per organizzare gli aspetti logistici dell’importazione.
Cekini, identificato come avamposto della ‘Ndrina Bellocco nell’area balcanica, sarebbe stato un punto di raccordo tra la cosca e l’estero e in particolare in Spagna dove si sarebbe occupato dell’acquisto di circa 20 chilogrammi di cocaina, per poi fornire al gruppo apparati per comunicazioni telematiche criptate.
L’estradizione arriva al termine delle indagini condotte dal Nucleo Pef di Reggio Calabria e dal Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata di Roma, con il supporto del II Reparto del Comando Generale del Corpo, della Direzione Centrale della Polizia Criminale, guidata dal Prefetto Rizzi, dal Segretariato Generale dell’Oipc-Interpol di Lione e del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, con il supporto operativo della Polizia di Stato albanese, nell’ambito del più ampio progetto I-CAN (Interpol Coopeperation Against ‘Ndrangheta), promosso dall’Italia insieme ad Interpol che ha consentito di rintracciare e catturare in contemporanea, oltre al menzionato, ulteriori 5 soggetti in tre diversi Stati esteri: Albania, Argentina e Costarica (QUI).