Lite in famiglia: papà accoltella il figlio, arrestato per tentato omicidio
Probabilmente una lite tra padre e figlio, per futili motivi, poi degenerata col primo che avrebbe afferrato un coltello e colpito il secondo al petto, ferendolo gravemente.
Questa la ricostruzione a cui sono giunti i carabinieri di Reggio Calabria che hanno così arrestato in flagranza il papà, R.A. le sue iniziali, un 64enne allevatore di Roavagnese accusato ora di tentato omicidio.
Sabato scorso, in tarda serata, i militari del Pronto Intervento si sono recati nel Pronto Soccorso del Grande Ospedale Metropolitano, dove era stata segnalata la presenza di un ragazzo, accompagnato da un amico e dalla compagna, con una vistosa ferita da taglio all’altezza del torace, e che a suo dire si sarebbe procurato fortuitamente mentre lavorava e che - a causa della notevole perdita di sangue – ha richiesto l’immediato ricovero così che venisse curato e stabilizzato, dato le sue condizioni critiche.
Fin da subito il racconto del giovane, però, non ha convinto i militari che si sono attivati per comprendere esattamente cosa fosse realmente accaduto.
Tant’è che in breve è emerso un primo quadro indiziario, subito segnalato alla Procura della Repubblica. Già dal primo sopralluogo effettuato sul posto indicato dalla vittima, infatti, gli investigatori hanno avuto una chiara visione dei fatti.
Lo scenario, le diverse tracce di sangue ritrovate, tra cui una giacca sporca di sangue appartenente al padre, l’arma da taglio anch’essa ritrovata, un coltello da macellazione, pure questo intriso di sangue. Tutti elementi che non hanno lasciato dubbi sul fatto che lì vi fosse stata una colluttazione.
Sul posto sono giunti anche i Carabinieri del Nucleo investigativo di Reggio Calabria, addetti ai rilievi tecnici, il cui apporto si è mostrato fondamentale per l’analisi e la cristallizzazione della scena del crimine.
Determinanti poi le successive risultanze, scaturite dall’analisi dal confronto delle varie deposizioni contrastanti tra familiari della vittima e i diversi testimoni, e condotta dai militari con la costante direzione dell’Aggiunto Gerardo Dominijanni e del Sostituto Nunzio Di Salvo.