Smi e Acav: “Assicurare test molecolari a chi deve recarsi fuori Regione”
Assicurare test molecolari a chi deve andare fuori regione. È la richiesta avanzata dal Sindacato medici italiani (Smi) e dall’Associazione calabrese agenti di viaggio (Acav). Le associazioni di categoria lanciano dunque un appello al presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, per chiedere il potenziamento delle “postazioni, magari prevedendo l’installazione di altre nuove con percorsi preferenziali o anche autorizzando Istituti e/o laboratori in grado di garantire i livelli di efficienza, per supportare le richieste dei cittadini calabresi coinvolti in queste situazioni”.
“Auspichiamo che presto le difficoltà fin qui vissute cessino; permettendo a chi già vive un doppio disagio, dovendo ricorrere ad una mobilità che a volte lo porta a centinaia di chilometri dal proprio domicilio, di poter veder assicurato il diritto alla salute e permettendo a chi per motivi urgenti, e si spera presto anche per vacanza, di avere gli stessi diritti di altri cittadini italiani”, proseguono Smi e Acav che hanno inoltre ricordato i disagi vissuti dai cittadini calabresi che si devono recare fuori regione.
Per il presidente di Smi, Cosmo De Matteis, e il Presidente Acav Giovanni Giordano, “i viaggiatori/pazienti che si curano fuori Regione” vino “un calvario” per “andare e rientrare al proprio domicilio per le difficoltà ad effettuare i suddetti test”.
“Stesso vale per i viaggiatori che oltrepassano frontiere extra UE e alcune dell’Unione Europea per motivi di famiglia e/o urgenza, ai quali nello specifico viene richiesto il test molecolare (o PCR) da effettuarsi entro le 48/72h prima della partenza, praticamente impossibile considerando i tempi di attesa dell’esito c/o le ASP di competenza e costretti quindi a spostarsi in altre Regioni per avere la certificazione di negatività al test molecolare (o PCR) con tutti i disagi e il dispendio economico che ne consegue. Inoltre e non di meno preoccupano gli approcci alla ripresa dei viaggi secondo cui si prevede, per la massima prevenzione alla diffusione del virus, la formazione di corridoi turistici che richiederanno questo tipo di test molecolare (o PCR) prima e dopo il viaggio”. Da qui la richiesta di potenziare le postazioni regionali per effettuare test.