Torino, confiscati i beni al “commercialista della ‘ndrangheta”
Beni che tornano nelle mani dello Stato: sono quelli riferibili a Giuseppe Pontoriero, 77enne professionista che gli investigatori hanno definito come commercialista vicino alle cosche della ‘ndrangheta del torinese.
Stamani la Direzione Investigativa Antimafia, coordinata dalla Procura della Repubblica del capoluogo piemontese, ha eseguito un decreto di confisca a carico dell’uomo, già condannato per violazione delle disposizioni contro la criminalità mafiosa e per reimpiego di denaro di provenienza illecita.
I sigilli - che seguono al sequestro anticipato già eseguito nell’aprile 2019 (QUI) - hanno un consistente asset mobiliare ed immobiliare, del valore complessivo di 4 milioni di euro, ricomprendente beni aziendali e personali e costituiti da una rinomata struttura ricettiva agrituristica, partecipazioni societarie, 38 beni immobili tra appartamenti, uffici e terreni e numerosi rapporti finanziari tra deposito titoli, conti correnti e polizze di risparmio.
Pontoriero, nel 2012, era stato coinvolto nell’operazione “Piooner”, condotta sempre dalla Dia. L’ipotesi era che nell’esercizio della sua attività professionale avrebbe agevolato il riciclaggio messo in atto da altri due co-indagati, condannati per il favoreggiamento alla cosca degli Spagnolo.
Le indagini patrimoniali svolte dalla stessa Divisione Investigativa Antimafia, e coordinate dal Procuratore Aggiunto Cesare Parodi, sono confluite in una proposta di applicazione delle misure di prevenzione, a firma congiunta del Procuratore Distrettuale di Torino e del Direttore della Dia.
Da quanto ricostruito dagli inquirenti, difatti, a fronte di redditi ufficiali considerati “nettamente inferiori alle reali capacità economiche del professionista”, è stato individuato un reinvestimento di denaro di provenienza ritenuta illecita in un intricato reticolo societario riconducibile allo stesso 77enne ma formalmente intestato ai familiari e localizzato tra Piemonte, Liguria, Puglia, Calabria e Valle d’Aosta.
Il Tribunale ha anche disposto l’applicazione a Pontoriero della sorveglianza speciale per la durata di quattro anni.