Imprese: Crotone “sboccia” dal 2012 al 2020 con nuove attività, preoccupa il 2021
Sono stati presentati oggi a livello nazionale i risultati di uno studio condotto da Confcommercio sull’evoluzione commerciale delle città, incentratosi sull’osservazione di 120 comuni capoluogo di provincia e finalizzato a qualificare la demografia d'impresa guardando come gli aggregati si muovono nei centri storici rispetto al resto del comune.
L'emergenza Covid, in atto ormai da un anno, si è abbattuta in maniera drammatica sul nostro sistema di imprese colpendo, in particolare, le filiere del turismo e della ristorazione che hanno azzerato i loro fatturati, ma anche moltissime imprese del commercio al dettaglio e del comparto del tempo libero (attività artistiche, sportive e di intrattenimento) che hanno chiuso definitivamente l'attività.
Per il 2020 l'Ufficio Studi di Confcommercio ha stimato una riduzione di oltre 300mila imprese del commercio non alimentare e dei servizi, di cui circa 240mila esclusivamente a causa della pandemia.
Nonostante l’inflessione, a Crotone si registrano dati positivi di sviluppo dell’area centrale della città dal momento che le attività al dettaglio esistenti nei centri storici tra il 2012 ed il 2020 passano da 490 a 515, con un lieve aumento del 5,1%. Medesimo aumento numerico si registra per gli esercizi al dettaglio esistenti al di fuori dei centri storici che aumentano del 5,2%.
Il 2020 vede, invece, un’inversione nel numero di pubblici esercizi, quali strutture ricettivi, bar e ristoranti esistenti tra quelli esistenti nel centro storico e quelli al di fuori del centro. Infatti, il numero di strutture ricettive nel centro storico passa da 4 del 2012 a 14 del 2020, al contrario il numero di quelle presenti al di fuori del centro storico diminuisce da 15 del 2012 a 6 del 2020. Aumentano gli esercizi di bar e ristoranti sia nel centro che al di fuori, rispettivamente del +41,8% e +3,9%.I dati sopra riportati, destinati a peggiorare inesorabilmente nel 2021, fanno riferimento alle tendenze in atto prima della pandemia da Covid-19.
Nonostante un contesto economico poco favorevole, si registravano, dunque, deboli segnali di resilienza che, ora più che mai, necessitano di un vero e proprio processo di rigenerazione urbana, che Confcommercio Crotone promuove da sempre.
“Non ci sono dubbi sulla rilevanza della funzione sociale delle attività economiche e di servizio, che creano relazioni di prossimità tra persone ed economie locali” commenta Giovanni Ferrarelli, Direttore di Confcommercio Calabria Centrale, Area territoriale di Crotone, che aggiunge: “In epoca di pandemia, quando le piccole e medie imprese urbane si sono dimostrate presidi indispensabili per il benessere collettivo, è ancor più opportuno attuare una pianificazione, meno burocratica possibile, per dare risposte alle nuove esigenze contingenti e arginare la perdita di funzioni nelle città, garantendo la presenza di negozi, servizi, verde e spazi pubblici nei quartieri periferici e favorendo la residenzialità nei centri storici”.
È necessario agire congiuntamente con le Amministrazioni pubbliche per condividere preliminarmente obiettivi e azioni di sviluppo urbano ed economico, ed è per questo che è stata rinnovata l’intesa con l'Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), nell’ambito della quale sono state fornite ampie riflessioni in materia di innovazione, turismo, commercio urbano e pianificazione urbana, utili per affrontare le sfide emerse con la pandemia.
Favorire l'innovazione e la digitalizzazione dei sistemi economici e valorizzare gli aspetti culturali e identitari in una nuova dimensione di "prossimità urbana", unitamente alla necessità di consentire una vita di relazioni in sicurezza ed il rafforzamento delle economie cittadine è l’obiettivo che l’Associazione si pone, in un contesto di condivisione e concertazione con le istituzioni locali.