Regionali, associazioni e sindacati chiedono il voto ai fuorisede
“Solo una comunità matura che considera imprescindibile la partecipazione attiva di tutti e di ciascuno alla vita politica può riuscire ad aggregarsi attorno alla battaglia per il voto ai fuorisede, battaglia trasversale e che deve trovare seguito nel mondo politico di ciascun colore”. Questo il pensiero espresso associazioni e sindacati che rilanciano la richiesta di garantire il voto ai calabresi fuori sede.
“La pandemia, da un lato, ha palesato la radicata sofferenza sociale ed economica che insiste da anni in Calabria, rendendo ancora più tetro un panorama già fosco. Dall’altro, essa può essere l’occasione per far rinascere questa regione e consentire la rigenerazione del suo tessuto democratico”, viene scritto nel comunicato, dove i vari firmatari si dicono consapevoli “che la proposta non è di semplice attuazione e apparentemente si frappongono dei limiti che sembrano insormontabili, però sposiamo le parole dei ragazzi e delle ragazze del Collettivo: ‘Non tutto ciò che sembra impossibile è irrealizzabile’ spiegano e noi sentiamo la necessità di affiancarli in questo cammino per affermare un principio di democrazia”.
L’idea, lanciata dal Collettivo Peppe Valarioti, ha trovato ora il sostegno dei coordinamenti regionali di Libera, del Movimento Politico per l’Unità, dell’associazione Insieme per il bene comune, dell’Anpi, e dei sindacati Cgil, Cisl e Uil. “Partire dalla Calabria, terra di diritti negati, per riconoscere il diritto al voto reale per i cittadini e le cittadine in mobilità, potrebbe essere un precedente importante per l’affermazione di un diritto che dovrebbe essere ormai costituzionalmente garantito oltre che di adeguamento europeo” affermano.