Rinvio elezioni, tra il disappunto di De Magistris e l’accettazione di Irto
Da una parte c’è disappunto, dall’altra mesta accettazione. Ma i due candidati alla Regione Calabria Luigi De Magistris e Nicola Irto non possono fare altro che accettare il decreto con il quale il Governo ha rinviato tutte le tornate elettorale a dopo l’estate. (QUI)
De Magistris, in un video pubblicato su Facebook, esprime “forte perplessità” afferma di condividere il rinvio “perché i dati pandemici e la terza ondata lasciano prefigurare i forti rischi legati ad una campagna elettorale in questi giorni e nelle prossime settimane”.
Tuttavia per il sindaco di Napoli le elezioni si sarebbero potute rinviare “ad esempio nella seconda metà giugno. L’anno scorso abbiamo visto come la pandemia in quel periodo abbia subito un crollo, poi ci saranno le restrizioni e un piano vaccinale che fino ad allora sarà entrato nel vivo”.
Parla poi di “decisione molto grave” dal momento che per il primo cittadino “si lascia una regione strategica del nostro Paese senza un presidente eletto dal popolo, in mano ad un vicepresidente che non ha la legittimazione popolare per governare”.
Poi annuncia di voler vigilare sulla situazione, perché “non si utilizzino questi mesi per fare cose che un vicepresidente non eletto non è in condizioni di poter fare”.
Dall’altro lato Irto, candidato del centrosinistra, da una parte prende atto del rinvio, ma dall’altra afferma che il rinvio “non è una buona notizia per la Calabria che ha bisogno di votare al più presto per restituire ai cittadini una giunta regionale legittimata democraticamente”.
Anche lui annuncia vigilanza e controllo sull’operato della regione e afferma di voler moltiplicare “l’impegno e gli sforzi nei prossimi mesi sul piano politico e istituzionale – aggiunge Irto – perché i cittadini calabresi hanno bisogno di punti di riferimento veri in un momento decisivo per il futuro, nel quale bisognerà vigilare sull’operato di chi sta mal governando la regione e occorrerà soprattutto elaborare, come già stiamo facendo, proposte concrete sui temi della sanità, del Recovery plan, delle aspettative degli enti locali, della crisi delle imprese, delle difficoltà delle famiglie e dei giovani, delle persone fragili, per quel ‘diritto al futuro’ che la nostra Calabria non può più attendere oltre. La pandemia e la crisi economica e sociale che vivono anche i calabresi, richiedono scelte politiche forti e condivise con i territori e le comunità, gli enti, le organizzazioni”.