Abate: “Il Governo difenda il Made in Italy dai Paesi europei e dalle multinazionali”

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"Il Governo difenda il Made in Italy dall’attacco di alcuni Paesi europei e dalle multinazionali portato attraverso la spinta per far adottare in tutti i 27 Paesi dell’UE il sistema del Nutri-score". Così si è espressa la senatrice Rosa Silvana Abate, capogruppo del Misto in Commissione Agricoltura, nel corso del suo intervento durante le comunicazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri in vista del Consiglio europeo, del 25 e 26 marzo.

"Proprio sul punto del “Mercato unico” in discussione da domani al Consiglio Europeo, ho chiesto al Presidente Mario Draghi di insistere a nome delle eccellenze agroalimentari e vitivinicole italiane che hanno portato i prodotti italiani su tutte le tavole del mondo e che oggi si sentono minacciate proprio dall’Europa - continua Abate - mi riferisco al sistema di etichettatura nutrizionale (Nutri-score o “a semaforo”) che da Bruxelles vorrebbero applicare a tutti gli Stati membri e che, a parere degli esperti, penalizzerebbe i prodotti che hanno fatto grande nel mondo il Made in Italy. L’ormai famosa etichetta a semaforo è voluta dalle principali multinazionali ma combattuta dai produttori delle più importanti Dop/Igp italiano: dal Parmigiano al vino, dal Prosciutto di Parma all’olio extravergine di oliva, sono molti gli alimenti più tradizionali della dieta mediterranea che sarebbero da bollino rosso per via del loro contenuto di grassi, sali e zuccheri, sani! Per questo motivo da tempo le associazioni dei produttori portano avanti in Europa un confronto per un’etichettatura più consapevole che tenga conto anche delle quantità che di un determinato alimento vengono mangiate. Al momento, però, il nostro Paese è riuscito a portare dalla propria parte pochi Paesi e troppo poco influenti per spostare l’ago della bilancia".

"Bisogna fare di più e bisogna farlo ora sia perché il tema è tornato di stretta attualità, sia perché sul controverso tema delle etichette Bruxelles dovrà pronunciarsi soltanto nel 2022, sia soprattutto perché la ripresa del mercato italiano post-pandemia da Coronavirus deve gettare, inevitabilmente, le sue basi sull’export di prodotti agroalimentari e vitivinicoli. Mi auguro che il Governo sia celere e determinato a stoppare una volta per tutte questo attacco ai prodotti alimentari nazionali a denominazione di origine (Dop/Igp) che l’UE dovrebbe, invece, valorizzare e tutelare. Quello del Nutri-score mette a repentaglio un sistema che vale oltre 500 miliardi e circa il 15 per cento del PIL italiano". Conclude così la senatrice.