Licenziamento illegittimo: Abramo Printing & Logistics condannata al reintegro di un lavoratore
In seguito al ricorso in appello sostenuto dalla Slc Cgil Calabria e presentato dall'avvocato Danilo Colabraro, il Tribunale di Catanzaro ha dichiarato l’illegittimità del licenziamento per violazione dei criteri di legge, e ha condannato l'Abramo Printing & Logistics al reintegro del lavoratore.
La Corte d'appello ha inoltre impedito alla società lo scorrimento della graduatoria, perché basata su criteri illegittimi e inidonei ad individuare, tra i lavoratori, quelli da licenziare.
La Slc Cgil Calabria esprime "grande soddisfazione per il provvedimento ottenuto, un atto di giustizia che riconosce dignità ad un lavoratore, vittima di un licenziamento illegittimo, che ha deciso di non arrendersi affidando alla tutela legale del nostro sindacato le proprie ragioni".
"Grazie al fondamentale apporto dell'avvocato Danilo Colabraro, - afferma ancora la segreteria - non nuovo ad imprese legali ed a successi giuridicamente significativi per i lavoratori, abbiamo conseguito una fondamentale vittoria che speriamo possa essere un freno alla gestione scellerata di chi pensa di poter gestire le crisi aziendali come se fosse un affare di famiglia senza tener conto di norme, leggi e procedure. Resta comunque forte il rammarico per l'epilogo di quella vertenza, per il depauperamento di una delle poche realtà industriali di Catanzaro."
"Una azienda - sostiene ancor ala Slc - incapace di governare gli effetti della digitalizzazione nel settore della "carta", che ha visto nel taglio del personale l'unica soluzione per affrontare la crisi del settore. Una risposta all'avvento della modernità che si conferma vecchia, arcaica, e superata dagli eventi, ma soprattutto inutile ed inefficace. Se solo si fossero ascoltati i nostri suggerimenti, le nostre proposte, se il management e la proprietà avessero investito il tempo nel ricercare nuovi mercati, nel puntare a riconvertire la produzione in coerenza con l'evoluzione digitale, piuttosto che a sprecarlo nel ricercare alchimie astruse e ad inventare e a "ritagliare" mansioni ad personam per pilotare i licenziamenti, magari oggi quella realtà industriale sarebbe ancora leader nel settore ed occuperebbe tutt'ora centinaia di persone".