Rende, conferita cittadinanza onoraria a Abdullah Ocalan
“Abbiamo inteso rimarcare l’attenzione sui diritti civili: pensiamo sia un atto dovuto sottolineare come gli stessi diritti umani siano negati in Turchia. Rende manda oggi un segnale preciso alla politica nazionale che mai ha affrontato realmente tale problematica”. Questo il commento del primo cittadino Marcello Manna, che nell’ultima seduta del consiglio comunale ha voluto ratificare il conferimento della cittadinanza onoraria al leader curdo.
“Ocalan, come scrisse dal carcere il leader sud-africano, Nelson Mandela, preso tra ‘l'incudine dell'azione di massa e il martello della lotta armata’, ha optato per la ricerca costante e anche unilaterale della soluzione pacifica al conflitto tra le legittime aspirazioni del popolo curdo e la prepotenza turca” spiega ancora Manna, che ricorda come Ocalan sia “da ben 22 anni recluso in un carcere speciale turco, nell'isola di Imrali in condizioni giudicate ‘disumane’. L'isolamento, quasi totale, da cui da oltre 16 anni è sottoposto, viola i suoi diritti umani, mette in costante pericolo la sua sopravvivenza, ostacola i contatti con la sua famiglia e il suo team legale e inoltre rende sempre più difficile il suo ruolo di mediazione per la soluzione della questione curda”.
Il primo cittadino poi non manca di definire “regime” quello instaurato “da anni”, che “nega l’esistenza di una nazione e di un popolo, bombarda i villaggi kurdi, massacra migliaia di persone, pratica la torture” e, da ultima, ha “ritirato l’adesione alla Convenzione di Istanbul del 2011, primo trattato al mondo vincolante per prevenire e combattere la violenza contro le donne imponendo ai governi di adottare una legislazione che persegua la violenza domestica e gli abusi, nonché lo stupro coniugale e le mutilazioni genitali femminili”.