Pd: Prossima fermata Sud. Dopo Pizzo Civati rivolge un appello alla meglio gioventù del Mezzogiorno
Rivolge un accorato appello «alla meglio gioventù del Mezzogiorno» Giuseppe Civati, esponente di primo piano del Partito Democratico. Lo fa al rientro nella sua Lombardia, dopo aver partecipato ad un’iniziativa politica, al castello Aragonese di Pizzo, in provincia di Vibo Valentia, organizzata dal Coordinamento provinciale di Prossima Italia guidato dai nuovi volti del Pd vibonese Fabio Foti, Pasquale Petrolo e Bruno Schipano. «Incontriamoci facciamo politica insieme, apriamo una stagione in cui l'Italia torni a rappresentarsi in modo più compiuto, più equilibrato, più responsabile. Proprio quell'assunzione di responsabilità - afferma Civati - che è mancata alla generazione precedente, deve essere la nostra. Una lotta feroce agli sprechi e ai soprusi, alle disuguaglianze e alla corruzione, deve essere il primo passo. Un moto spontaneo e necessario per creare relazioni tra politica e società, perché sono la stessa cosa, anche se ce ne siamo dimenticati». È più che mai impropria, dunque, visto lo spirito di queste dichiarazioni, la definizione di “rottamatori” data al Movimento politico del Pd fondato da Civati e Matteo Renzi, così come affermato a Pizzo anche dallo stesso presidente della Provincia di Vibo Valentia Francesco De Nisi che ha evidenziato «lo spirito costruttivo delle proposte politiche avanzate nel vibonese ed in Calabria dai dirigenti di Prossima Italia». Si invita, dunque, il Partito Democratico a ripartire dal Sud, per cercare di rilanciare un dibattito politico incerto e approssimativo. «Il Pd non riesce a leggere le trasformazioni in atto della società del post-fordismo perdendo consensi nella sua base sociale di riferimento (operai e impiegati) e non riuscendo a dare rappresentanza ai nuovi lavoratori precari - afferma a proposito Fabio Foti che, analizzando la situazione vibonese aggiunge: «Il partito a Vibo non da risposte alle istanze di cambiamento che vengono dalla base. Non si da la tessera a un compagno storico come Aurelio Morani a Soriano. Non vengono prese in considerazioni le proposte di Rosalba Sesto a Limbadi. Si consente a Serra di mandare a casa anticipatamente un sindaco del Pd, Raffaele Lo Iacono, e non si sente la necessità di ascoltare ne lui, ne il consigliere provinciale Pino Raffaele, che non hanno, quindi, rinnovato la tessera. Non si ascoltano alcuni consiglieri comunali del capoluogo che si autosospendono scrivendo a Bersani e invocano democrazia e trasparenza nella gestione del tesseramento e del partito. Per tutto ciò e per tante altre scelte politiche - conclude Foti - noi di Prossima Italia vogliamo cambiarlo il Pd vibonese e, in questo senso, ribadiamo l’appello, a tutti i militanti che non si riconoscono nell’attuale conduzione politica, per un nuovo partito e una nuova classe dirigente da aggregare attorno a un programma ampiamente condiviso». Sulla stessa lunghezza d’onda di Foti il pensiero di Bruno Schipano, secondo il quale «è giunta l’ora di far cambiare rotta ad un Pd vibonese litigioso, ormai caduto in un logica implosiva che non gli permette di avanzare, con la dovuta serenità e lucidità, adeguate proposte politiche per lo sviluppo e la crescita del territorio». Noi crediamo che una nuova Calabria e un Sud migliore sia ancora possibile costruirli, chiosa infine Pasquale Petrolo. «Per questo facciamo nostra, la profonda e significativa riflessione di Giuseppe Civati, espressa (e ciò da vibonesi ci riempie d’orgoglio) al rientro dall’iniziativa che abbiamo promosso a Pizzo. Appello che ci indica chiaramente - afferma Petrolo -, quella che è la giusta direzione politica da seguire per avviare - in maniera seria e responsabile, dando il meglio di noi stessi, delle buone politiche per il Mezzogiorno della Prossima Italia: la nostra».