Cagliari: narcotraffico, la banda era guidata da un calabrese. I DETTAGLI
Con un complesso lavoro gli inquirenti sono riusciti a ricostruire l'organigramma della banda che aveva ramificazioni in tutta la Sardegna. Secondo quanto accertato dai carabinieri, la droga veniva fornita da Mario D'Andrea, calabrese di 55 anni, che viveva a Milano. Era lui che procurava le partite di cocaina da trasportare nell'isola tramite - sempre secondo quanto accertato dagli inquirenti - un presunto corriere, un 36enne professore di educazione tecnica, invalido a un braccio e per questo ritenuto insospettabile.
Il presunto corriere trasportava la cocaina in involucri nascosti in serbatoi di auto che prendeva a noleggio e con le quali ripartiva il giorno dopo la consegna. Chi gestiva il traffico di droga in Sardegna ed era definito la vera "anima" dell'organizzazione era Vincenzo Marasco, 52 anni calabrese. In un primo momento la droga era destinata soprattutto alla Costa Smeralda per poi, in un secondo momento, arrivare nel Sulcis e nell'Iglesiente.
L'uomo chiave nel sud dell'isola era Giuseppe Perra, 48 anni di Domusnovas, che, secondo quanto accertato dai carabinieri, ospitava nella sua abitazione trafficanti di droga e, in particolare, Marasco. Da Domusnovas veniva controllato il traffico a Iglesias, gestito da Mauro Pintore, 55 anni, e a Carbonia, dove invece operava Antonello Mei, 46 anni. Gli inquirenti hanno calcolato che sia nel Sulcis che nell'Iglesiente venivano movimentati circa due chili di cocaina al mese. La svolta nelle indagini e' arrivata l'8 ottobre 2008, quando Marasco venne arrestato con un carico di hashish mentre cercava di tornare sulla penisola.
Si trattava di 31 chili di di droga dei circa 68 forniti da Hamed Zaroiari, noto Claudio, il marocchino senza fissa dimora sfuggito all'arresto. Marasco aveva avuto problemi a piazzare la droga, perche' ritenuta di non buona qualita'. L'arresto di quest'ultimo provoco' il blocco dell'approvvigionamento di cocaina. Cosi' alcuni componenti della banda - tra i quali il fratello di Marasco e un personaggio di cui non e' stato diffuso il nome, conosciuto in carcere dal boss calabrese e che ha collaborato con gli inquirenti - si rivolsero ad altri fornitori di droga.
Tra questi spunta il nome di Antonello Pinna, 50 anni, sassarese, ritenuto un importante fornitore soprattutto di eroina. Altre forniture di droga vennero organizzate, ma con scarsi risultati dal punto di vista quantitativo, sia a Cagliari che a Quartu oltre che a Barcellona. Con l'uscita dal carcere nel maggio del 2009 di Marasco, gli inquirenti, anche tramite controlli e intercettazioni telefoniche, hanno avuto la conferma del suo ruolo chiave nell'organizzazione e messo a punto le indagini che hanno consentito stamane di eseguire l'operazione che ha portato a smantellare la banda.
Nell'ambito dell'inchiesta sono stati sequestrati, oltre che alcuni piccoli quantitativi di droga, cinque immobili di proprieta' di Pinna per un valore di circa 2 milioni di euro, e 35 conti correnti bancari intestati ad alcuni componente della banda o a loro familiari e prestanome, il cui ammontare non e' stato ancora quantificato.