Blitz dei carabinieri in Piemonte e Calabria, 22 arresti per ‘ndrangheta

Vibo Valentia Cronaca

I carabinieri di Torino in collaborazione con i colleghi del comando di Vibo Valentia e del gruppo "Cacciatori" di Calabria, stanno eseguendo, su ordine del Gip della procura Distrettuale antimafia piemontese, 22 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di presunti affiliati ad una organizzazione e ritenuti, a vario titolo, responsabili dei reati di associazione mafiosa, traffico di sostanze stupefacenti, porto e detenzione illegale di armi, estorsione, ricettazione e altro.

La maxi-operazione contro la 'ndrangheta è in corso sia in Piemonte che in Calabria dove si stanno eseguendo inoltre 40 perquisizioni e il sequestro di beni mobili e immobili stimati in alcuni milioni di euro. Le indagini che hanno portato agli arresti di oggi sarebbero il prosieguo dell'operazione denominata "Minotauro", del giugno 2011, che sgominò le cosche calabresi che agivano in Piemonte.

I dettagli saranno resi noti a mezzogiorno durante una conferenza stampa dei carabinieri a Torino.


Ore 09:14 | Operazione Colpo di Coda: rapporti tra 'ndrangheta e politica piemontese | L'operazione è stata condotta dai carabinieri nelle province di Torino, Vercelli e in Calabria ed è stata denominata ''Colpo di coda'': riguarda le presunte infiltrazioni della 'ndrangheta nel torinese, in particolare nella zona di Chivasso (Torino), dove recentemente quattro pregiudicati sono stati raggiunti da colpi di arma da fuoco. Gli arresti e le perquisizioni sono stati disposti dal gip Giuseppe Salerno, su richiesta del procuratore aggiunto Sandro Ausiello e dei suoi sostituti Roberto Sparagna e Monica Abbatecola. In alcuni passaggi dell'ordinanza di custodia cautelare sono riportati rapporti tra una locale cellula della 'ndrangheta e il mondo politico della zona.

h 15:08 | Beni mobili e immobili per 4,5 milioni di euro e 6 armi automatiche, oltre a migliaia di munizioni: è quanto sequestrato stamane dai carabinieri della Comando provinciale di Torino nel corso dell'operazione ''Colpo di coda'' contro le infiltrazioni della 'ndrangheta, che stamattina ha portato all'arresto di 22 persone in Piemonte e in Calabria.

"L'operazione si chiama 'colpo di coda', ma questo non vuol dire che sia finita''. Lo afferma il procuratore capo di Torino Gian Carlo Caselli, commentando gli arresti eseguiti questa mattina dai carabinieri contro la 'ndrangheta in Piemonte. "È uno sviluppo dell'operazione Minotauro", sostiene Caselli, che riferendosi all'influenza "degli affiliati alle elezioni amministrative di Chivasso, in cui hanno cercato di infiltrare i loro uomini", ha voluto specificare: "Non ha avuto nessuna influenza o ricaduta sulla attuale amministrazione di Chivasso". Non solo il torinese, ma anche il vercellese è stato colpito dalla presenza della 'ndrangheta, secondo quanto emerge dall'inchiesta "Colpo di coda", che questa mattina ha portato all'arresto di 22 persone tra Piemonte e Calabria. Nell'ordinanza eseguita oggi e firmata dal gip torinese Giuseppe Salerno emerge che, oltre a una locale di Chivasso, esiste una cellula a Livorno Ferraris (Vercelli), al cui vertice si troverebbe Pasquale Maiolo, uno degli arrestati, inizialmente individuato dai pm come appartenente al gruppo di Chivasso.

''Non è stato abbassato il livello di guardia: l'operazione 'Colpo di coda' è intervenuta su una ricostituzione dell'organizzazione, che ha dimostrato capacità di risposta, in seguito all'operazione Minotauro'', ha aggiunto il colonnello Roberto Massi, comandante provinciale dell'Arma. L'operazione giunge dopo gli episodi avvenuti nella zona di Chivasso, tra giugno e agosto, in cui quattro pregiudicati erano rimasti centrati da colpi di arma da fuoco. Tra loro anche un uomo arrestato stamane nel corso dell'operazione.

41 notizie correlate