Riciclaggio dei proventi del narcotraffico, sequestrati beni per 900 mila euro
Ammonta a circa 900 mila euro il valore dei beni sequestrati stamani dalla Guardia di Finanza di Trieste e Vibo Valentia, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, a tre persone indagate per riciclaggio, usura e ricettazione, reati aggravati dalla matrice mafiosa.
Il procedimento penale è stato avviato a seguito dell’approfondimento delle risultanze scaturite da un separato contesto investigativo della Dda calabrese, la cosiddetta operazione “Adelphi” che aveva rivelato l’esistenza di una organizzazione criminale impegnata nel narcotraffico internazionale.
Secondo gli inquirenti, la struttura avrebbe operato su tutta Italia, in particolare in Calabria, Puglia, Lazio, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, e i soggetti al vertice cui sarebbero stati i co-finanziatori o i destinatari di ingenti quantitativi di cocaina importata dal Sudamerica, nella fattispecie dall’Argentina, Brasile, Bolivia, Colombia ed Ecuador.
Nell’ambito di quell’indagine è stata stralciata la posizione di alcuni soggetti ritenuti vicini all’organizzazione e che si sarebbero occupati di far fruttare il denaro contante derivante dalla vendita della droga acquisendo il controllo di attività economiche o per il tramite dell’usura.
Le investigazioni avrebbero portato ad appurare che uno degli indagati, promotore finanziario attivo nel capoluogo lombardo, avrebbe gestito i guadagni dei traffici illeciti riciclandoli attraverso dei versamenti sui conti corrente bancari e postali intestati ad imprenditori usurati, applicando nei loro confronti un tasso d’interesse fino al 174%.
Il denaro prestato a quest’ultimi sarebbe poi tornato nella disponibilità dell’organizzazione dopo diverse sostituzioni e trasferimenti.
Le indagini avrebbero inoltre consentito di rivelare le condotte - in concorso con il promotore finanziario - di altri due indagati, che sarebbero stati invece deputati al trasporto materiale delle ingenti partite di denaro contante e di nascondere parte dei proventi.