San Basile. Avviato il nuovo progetto di accoglienza del Sai-Siproimi
Sono i bambini, insieme ai genitori, i protagonisti della ripartenza del progetto Sai-Siproimi di San Basile, che in questi giorni ha visto l'arrivo dei primi tre nuclei familiari. L'associazione don Vincenzo Matrangolo, dopo aver seguito tutti i protocolli sanitari e burocratici per accogliere in sicurezza i nuovi ospiti della struttura, ha dato il via alla nuova fase dell'esperienza internazionale ferma da quasi un anno e mezzo a causa della pandemia.
Sono 11 i minori che appartengono alle tre famiglie che arrivano da Marocco, Somalia e Nigeria. La più numerosa dall'inizio del progetto è composta da 7 persone (di cui 5 minori in età scolare) ed è di origine marocchina. Dalla Somalia invece sono giunti in 6 tutti appartenenti allo stesso nucleo che comprende i due genitori e 4 bambini che saranno inseriti nella comunità scolastica della cittadina amministrata dal sindaco, Vincenzo Tamburi. Mentre altri 4 ospiti sono di origine nigeriana (compresi due minori).
La fase di accoglienza ha seguito «rigidi protocolli di verifica delle condizioni di salute generale e del Covid 19 in particolare - spiega la responsabile del Sai Siproimi di San Basile, Caterina Pugliese - perchè l'obiettivo principale è sicuramente aprire le porte a chi è in difficoltà e fugge da contesti difficili, ma allo stesso tempo garantire sicurezza alla comunità ospitante, agli operatori ed al contesto territoriale entro cui l'esperienza internazionale si muove».
La volontà dell'associazione don Vincenzo Matrangolo e dei responsabili del progetto è quella di far rimanere - come è stato fino ad ora - il Sai Siproimi uno spazio Covid free nel quale vivere con serenità la gestione delle attività e l'inserimento sociale nella comunità.
Le famiglie accolte fino ad ora si sono sottoposte a due tamponi molecolari risultati negativi prima della loro partenza e ad ulteriore screening nella fase di accoglienza e tutto il loro percorso da ora in avanti avrà continui monitoraggi come prevede il periodo che stiamo vivendo. Nelle prossime settimane altri ospiti arriveranno ad arricchire il panorama internazionale degli ospiti del progetto.
«La presenza di un così alto numero di bambini sarà per il paese di San Basile - ha aggiunto Caterina Pugliese - uno stimolo in più non solo di convivenza ed educazione all'accoglienza, ma permetterà alla istituzione scolastica di irrobustire la presenza di alunni ed alla comunità di arricchire la presenza di bambini che, si spera presto, possano tornare a colorare e riempire di allegria le strade della cittadina».