Bilanci dei Comuni messi a rischio, il Sindaco Manna lancia la proposta per superare l’emergenza
I conti di migliaia di comuni italiani sarebbero messi a rischio dalla sentenza con cui la Corte costituzionale (n.80/2021) ha giudicato illegittime le regole sul ripiano lungo dei deficit extra prodotti dalla gestione del fondo sulle vecchie anticipazioni sblocca-debiti.
Il rischio più alto è per gli enti in disavanzo, dissesto o predissesto finanziario. Solo nella nostra regione sarebbero circa duecento i Comuni che rischiano ti essere “travolti” ma dalla città di Rende arriva una proposta per superare questa grave emergenza.
A lanciarla è il primo cittadino Marcello Manna che definisce la sentenza della Corte Costituzionale come “un fulmine a ciel sereno”, che ha colpito la sua amministrazione mentre era “in procinto di licenziare in Giunta lo schema del bilancio di previsione 2021-2023, il cui termine di approvazione era stato da poco rinviato al prossimo 31 maggio”.
“Le ripercussioni di questa decisione, per un mero tecnicismo contabile ritenuto incostituzionale, - aggiunge il sindaco -saranno terribili per i conti locali. Il Comune di Rende dovrà trovare risorse per quasi 1.800.000 euro per finanziare con le entrate proprie il rimborso delle anticipazioni di liquidità, prima garantite dall’utilizzo dello stesso accantonamento di bilancio. Fortunatamente non ci accolleremo il contemporaneo recupero dei disavanzi pregressi, grazie all’intervento correttivo deliberato lo scorso anno Consiglio Comunale che attenuato, ma non risolto per tutto, l’impatto di questa pronuncia.”
“Come Amministrazione Comunale ci siamo fatti promotori non solo di una richiesta di aiuto ma anche di una proposta concreta per superare l’emergenza, considerata anche l’urgenza alla luce delle ripercussioni che la citata sentenza avrà su migliaia di enti locali in tutta Italia e nella nostra regione, in particolare”. Avanza il sindaco, che precisa: “In queste ore abbiamo trasmesso le nostre valutazioni all’Anci, al Ministro dell’Economia delle Finanze, al Ministro dell’Interno e alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, perché non basta solo chiedere un’azione immediata ma bisogna anche far presente che un anno di blocco della riscossione locale ha ulteriormente aggravato le condizioni finanziarie dei comuni italiani, che oggi non hanno alcuna leva a disposizione per poter risanare concretamente i loro conti, se non quella di tagliare sui servizi pubblici fondamentali essenziali o peggio dichiarare il dissesto finanziario”.
La proposta di Manna è che “vadano sospese, almeno fino al 2022, le assurde regole, ancora vigenti, sul pareggio di bilancio che imbrigliano i comuni obbligandoli ad accantonare quote crescenti di entrate nei loro bilanci senza una reale motivazione e senza tener conto delle specificità dei singoli contesti territoriali”.
Senza un immediato intervento da parte del Governo e del Parlamento, per Manna “assisteremo a una serie di dissesti a catena, peraltro difficilmente gestibili, e con un impatto socialmente destabilizzante sulla nostra fragile economia locale, già duramente provata dalla pandemia e da mesi di chiusura delle attività economiche”.
Guardando al suo Comune, Manna afferma che “senza un intervento legislativo immediato, che rappresenta l’unica soluzione, per noi la strada obbligata sarà quella di tagliare quasi 2 milioni di spesa corrente che vuol dire ridurre, se non eliminare, importanti servizi pubblici essenziali o far gravare sulle famiglie, in piena emergenza sanitaria, l’intero peso finanziario per la loro fruizione attraverso un aumento esponenziale delle tariffe”.
“Noi speriamo che il governo si faccia immediatamente carico di questa emergenza e che trovi soluzioni che non siano, come sempre, nella direzione di aiutare sono pochi grandi enti locali lasciando nel guado tutti gli altri, specialmente nel sud Italia”, conclude Manna.