Lamezia Terme, stabilimento sotto sequestro per reati ambientali

Catanzaro Cronaca

Sono molteplici le violazioni ed i crimini ambientali contestati a quattro soggetti operanti nel settore della commercializzazione di veicoli industriali, che questa mattina si sono visti apporre i sigilli ad un grande stabilimento che si trova nella località industriale di Lamezia Terme.

Dalle indagini al riguardo, emergerebbe che all’interno del noto e rinomato stabilimento avrebbero operato tre distinte società che, oltre alla semplice compravendita di veicoli industriali, svolgevano anche l’attività di officina meccanica, di fabbricazione rimorchi e semirimorchi, oltre che di verniciatura industriale.

Attività che non sarebbero state però consentite, e che avrebbero occupato la maggior parte dell’edificio.

Da quanto ricostruito dalle fiamme gialle, buona parte del capannone sarebbe stato infatti adibito a vera e propria “filiera industrialedove avvenivano saldature e verniciature, assemblaggi e riparazioni.

Presenti, di fatti, un impianto robotizzato per la saldatura di componenti metallici e una cabina di sabbiatura e granigliatura, assieme a cabine per la verniciatura dei cassoni.

Tutte queste attività sarebbe state svolte senza alcuna autorizzazione ambientale, ed è stato accertato come i reflui industriali venissero scaricati direttamente nella rete consortile dell’area industriale, senza alcun pre-trattramento depurativo.

Individuato inoltre un piazzale dedicato all’abbandono di rifiuti speciali, pericolosi e non, consistenti in parti meccaniche, pneumatici, metalli ferrosi ed imballaggi, assieme a rimorchi e veicoli da avviare alla demolizione. Il tutto abbandonato all’aperto e senza alcuna copertura.

Per questo l’intero stabile è stato posto sotto sequestro nel corso di un’operazione coordinata dalla Procura della Repubblica, che ha mobilitato la Guardia di Finanza del Gruppo di Lamezia Terme, i Carabinieri del Comando per la Tutela Ambientale e Transizione Ecologia “Noe” di Catanzaro, la Polizia Ambientale della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia e la sezione di Polizia dell’aliquota Ambiente della Procura della città della Piana.

Il valore complessivo dei beni sequestrati ammonta a circa 2 milioni di euro, ed ha una superficie di circa 6 mila metri quadri.

I quattro, amministratori e responsabili dello stabile, sono stati denunciati per violazioni plurime in materia ambientale.