Neofascismo, scatta il blitz contro l’Ultima Legione: perquisizioni anche a Cosenza
Definivano la Costituzione italiana “una puttanata”, si appellavano apertamente come fascisti e in almeno un’occasione hanno paragonato le strazianti immagini di Bergamo, con i morti per covid in attesa di essere trasportati dall’esercito, a dei camion pieni di ebrei da bruciare nei forni crematori.
Sono solo alcune delle intercettazioni rese pubbliche dalla Procura Distrettuale dell’Aquila, che assieme alla Direzione Nazionale Antimafia ed Antiterrorismo ha fatto scattare un vero e proprio blitz in mezza Italia contro un’organizzazione neofascista nota come “Ultima Legione”.
Uno pseudo partito politico divenuto ben presto ricettacolo di nostalgici che, tuttavia, ha travalicato la semplice apologia fascista tramite un’organizzazione volta al reclutamento di militanti e dedita all’istigazione all’uso della violenza quale metodo di lotta politica.
Un’attività svolta prevalentemente sul web e sui social network, dove i vari messaggi sono stati salvati ed acquisiti dagli investigatori della Digos che tenevano sotto controllo il gruppo dal 2019.
Sono 30 gli indagati per il perseguimento di finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, tramite l’istigazione della violenza e la diffusione continua e costante di materiale che incita all’odio ed alla discriminazione per motivi razziali, etnici e religiosi.
Svolte 25 perquisizioni in 18 province italiane, tra cui Cosenza, col sequestro di innumerevole materiale nonché diverse armi ed oggetti da offesa.