Vaccini, la Confcommercio contro la Regione: “Dipendenti vaccinati e le imprese aspettano”
“Apprendere che la Regione Calabria ha vaccinato tutti i suoi dipendenti, applicando il protocollo che noi avevamo firmato, mentre le nostre imprese sono al palo mi lascia senza parole”. È quanto afferma in una nota il presidente della Confcommercio calabrese, Klaus Algieri, che ricorda amareggiato come è da oltre “un mese che siamo pronti attendendo di vaccinare le nostre imprese” dopo il via libero ricevuto dall’Asp di Cosenza, al quale però non è seguito proprio l’ok della Regione.
“Ed è ancora più frustante vedere, con tanto di foto, l’esultanza della Regione che vaccina i propri dipendenti in casa sua, quando il 70% di loro lavora in smartworking e percepisce regolarmente il proprio stipendio, mentre i cassieri del supermercato, le commesse dei negozi, i camerieri dei ristoranti, i dipendenti degli hotel che hanno vissuto la cassa integrazione e vivono quotidianamente a contatto con il pubblico, stanno a guardare” continua Algieri, che si chiede: “Perché questa disparità? I dipendenti della Regione sono migliori dei dipendenti del settore privato?”.
Lo stesso ha poi ricordato di non aver avuto alcuna risposta non solo dalla Regione Calabria, ma anche dal commissario straordinario Guido Longo, nonostante la piena disponibilità accordata dal commissario dell’Asp cosentina La Regina. “Ancora una volta la politica cura i propri interessi di facciata e non quelli dei cittadini. Questo dimostra, come se ce ne fosse bisogno, che siamo in mano a persone prive di competenza, cieche di fronte al grido disperato del cuore produttivo della nostra terra e piegati solo alla cura dei propri interessi” afferma ancora Algieri, che si chiede il motivo di tali ritardi “sopratutto in vista della stagione estiva per la quale è previsto un boom di presenze”.
“Chiedo con fermezza che pubblicamente chi di competenza, Regione in primis, già domani mattina si metta al lavoro perché nel giro di pochi giorni le imprese siano in grado di vaccinare i propri dipendenti. Lo devono come atto di serietà e rispetto verso tutti” conclude Algieri. “Le imprese vogliono e hanno il sacrosanto diritto di lavorare in sicurezza”.