Ripercussioni crisi nel rapporto tra agricoltori e consumatori: ricco dibattito con i vertici ANPA
Il rapporto che intercorre tra Agricoltori e Consumatori al centro di un nuovo incontro svolto giovedì scorso tra gli imprenditori agricoli coinvolti nell’ambito del progetto “Agricoltura: Laboratorio di Arte, Cultura, Ambiente e Benessere” promosso da “Agricoltura è”, associazione dell’ANPA - LiberiAgricoltori Calabria, nel ciclo di seminari cofinanziato del FEARS - PSR Calabria nella misura di sostegno per progetti dimostrativi e azioni di informazione.
A relazionare sul tema di fondo i presidenti delle associazioni promotrici Giuseppe Mangone e Rosa Critelli.
A fronte della premessa secondo cui «agli inizi degli anni 80 bastavano pochi ettari di superfici perché una famiglia fosse nelle condizioni di soddisfare le esigenze di primaria importanza, mente oggi gli agricoltori non riescono più a fronteggiare tali necessità anche con superfici più consistenti e mezzi che semplificano notevolmente l’attività lavorativa», Mangone ha sottoposto ai convenuti un’analisi incentrata su molteplici aspetti relativi al perché si sia arrivati a questa rovinosa crisi.
«Oggi vi è un funzionamento distorto dei meccanismi del mercato per la determinazione dei prezzi all’interno della filiera. Tutte le regole vengono messe in discussione e i produttori si ritrovano costretti ad accettare condizioni che compromettono notevolmente il reddito dell’azienda agricola» ha rilevato il presidente dell’Anpa LiberiAgricoltori Calabria, guardando ad un confronto costruttivo volto a determinare nuovi meccanismi di intervento da consegnare direttamente nelle mani degli stessi agricoltori.
Mangone ha quindi delineato le situazioni che stanno mettendo in difficoltà non solo le piccole e medie imprese ma anche le aziende orientate ad un mercato più ampio. Tra queste, fortemente penalizzante per gli agricoltori, diviene l’importazione incontrollata di alimenti sprovvisti di alcuna certificazione di garanzia qualitativa, la cui distribuzione economicamente più vantaggiosa, compromette, con slealtà, il mercato delle aziende locali.
«Siamo difronte ad una negazione dello sviluppo dei prodotti di qualità certificata» ha quindi aggiunto Mangone, guardando ad una lunga fase dominata da un modello di sviluppo basato sulle catene alimentari industriali e caratterizzato da un utilizzo spinto della chimica con produzioni bisognose di alti tassi di energia che determinano lo sfruttamento del lavoro agricolo ed una spinta trasformazione industriale dei prodotti alimentari.
Al contrario di quanto fino ad oggi fatto dalle politiche agricole, Mangone ha incoraggiato le reti alimentari locali, comprendenti un vasto panorama di piccole e medie imprese che distribuiscono i loro prodotti nelle attività del territorio. «I vantaggi sono molteplici - ha affermato - tra cui la possibilità di produrre alimenti nutrienti in equilibrio con l’ambiente circostante, garantendo un lavoro dignitoso nelle varie fasi di produzione e distribuzione».
«Dobbiamo valorizzare l’agricoltura che riduce gli sprechi» è l’invito di Mangone, «auspicando un futuro migliore per consumatori e produttori».
Quindi, il presidente, si è soffermato sulla scelta “agro-ecologica” già consolidata nel territorio calabrese, a cui, a parere di Mangone, deve ora seguire una strategia volta a diffondere nuovi progetti. «Non salire su questo treno significa attardarsi ancora con ingenti difficoltà a recuperare» ha aggiunto, specificando come l’agro-ecologia rappresenti un innesto di innovazione di cui oggi si necessita più che mai. «Abbiamo bisogno di ricerca che non si basi su progetti milionari, ma che parta dalle esigenze vere dell’agricoltura e dal bisogno di trasformazione ecologica della stessa».
Ripartire, quindi, su basi nuove che permettano in futuro di reagire con maggiore prontezza e resilienza immediata a possibili e nuove ondate pandemiche. «Tutti insieme, produttori, trasformatori, cittadini, istituzioni - ha concluso - dobbiamo affrontare il tema in una visione di insieme, proponendoci di voltare pagina e dare una svolta ad un modello di sviluppo su cui dobbiamo attestarci per il futuro».
A margine del consueto dibattito ha quindi preso la parola la presidente di “Agricoltura è”, Rosa Critelli, presentando ai numerosi conventi un nuovo ed interessante progetto. “Per campi e mercati - Prodotti di qualità” il titolo dell’idea che l’Anpa LiberiAgricoltori Calabria intende lanciare. Un progetto grazie al quale, gli agricoltori, possono sviluppare una nuova idea di mercato, incentrato, in particolare, sulla promozione e la vendita delle aziende agricole calabresi. Un aiuto concreto alle piccole-medie imprese locali per avere la giusta visibilità.
«Da parte nostra - ha affermato Critelli - la volontà di diramare le aziende nel modo in cui meritano». Difatti, per la presidente di “Agricoltura è”, il consumatore non si raggiunge solo leggendo un’etichetta apposta su un prodotto, bisogna invece promuovere iniziative volte a far conoscere ai consumatori il vero valore dell’agricoltura e i prodotti della nostra regione. «Solo così si rendono consapevoli». Critelli ha poi puntato i riflettori sulla valenza della pubblicità per i prodotti lanciati sul mercato e su come questa possa incidere per il consumo degli stessi. I consumatori, quotidianamente sottoposti alle iniziative di marketing per tv, social e radio, si ritrovano difatti e spesso ad acquistare prodotti di cui disconoscono qualità e provenienza anche a prezzi eccessivamente sproporzionati. Tali alimenti vengono così preferiti a tanti altri, aventi, al contrario, valori nutrizionali maggiori e genuinità certificata. Da qui, la disperata richiesta a promuovere iniziative che puntino ad educare verso una sana alimentazione, con l’auspicio, lasciata la pandemia alle spalle, di riprendere al più presto quelle attività che possano concretizzare tali obiettivi.