Area Marina Protetta Capo Rizzuto: riunione tra Provincia e Fipsas
Nell’ambito del programma di incontri previsti per la costituzione della Consulta per la gestione dell’Area Marina Protetta Capo Rizzuto il vicepresidente della Provincia, Ubaldo Prati, ha tenuto nella sede istituzionale una riunione con i rappresentanti della Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee. Erano presenti il presidente provinciale FIPSAS, Salvatore Tiano, il responsabile delle Attività Sub, Rino Ruperti, il dirigente di Settore della Provincia, Antonio Leto, il responsabile del Servizio AMP Capo Rizzuto, Simone Scalise, i consiglieri della Lega Navale di Crotone, Giorgio Aloisio ed Elio Siniscalchi, e della Lega Navale di Le Castella, Salvatore Riillo e Davide Scaramazza. E’ stato espresso vivo apprezzamento per la possibilità di interloquire con l’Ente gestore dell’AMP sia per affrontare le tematiche complessive inerenti la conduzione della Riserva marina e i problemi vecchi e nuovi con i quali ci si deve misurare, sia per portare all’attenzione degli amministratori le questioni specifiche legate all’attività rappresentata dalla FIPSAS. Infatti, oltre agli aspetti già discussi con le associazioni ambientaliste, nella riunione è stata presa in esame l’esigenza, avvertita in tutte le aree marine protette, di poter praticare pesca sportiva subacquea, rimuovendo, pur con le dovute limitazioni, il divieto tuttora esistente. A tal fine è stato reso noto il contenuto di una lettera, a firma del vicepresidente Ubaldo Prati e del dirigente Antonio Leto, indirizzata dalla Provincia alla Direzione Generale Protezione della Natura del Ministero per l’Ambiente, con la quale si richiede la costituzione di un tavolo istituzionale per la modifica della normativa attuale sull’esercizio della pesca ricreativa subacquea in apnea. Si vuole consentire, a persone che sicuramente portano nella loro attività sportiva passione e responsabilità per l’ambiente, di poter agire all’interno dell’AMP nel rispetto di una nuova normativa che dovrà sostituire quella vecchia, ritenuta ormai non più rispondente alle necessità per le quali era stata pensata. Si deve pervenire all’acquisizione dei pescatori subacquei quali soggetti che possono svolgere, proprio per le caratteristiche del loro impegno sportivo, preziose funzioni di monitoraggio, promozione e salvaguardia della stessa area marina protetta, contribuendo, così, agli scopi di tutela, ma anche a quelli di valorizzazione e di fruizione non penalizzante di una ricchezza del territorio che va certamente custodita, ma che deve essere, come è stato già detto, una risorsa da sfruttare in un processo di sviluppo che sia duraturo e aderente alle potenzialità presenti.