Inchiesta Waterfront: anche il Tdl esclude patto corruttivo per ex dirigente Anas
Cadono gli indizi di colpevolezza per Giovanni Fiordaliso, Project Manager ed ex Dirigente Anas, coinvolto nell’operazione della Dda reggina e della Guardia di Finanza denominata “Waterfront” (QUI).
Dopo la sentenza della Suprema Corte di Cassazione, che ha annullato l’ordinanza di arresto, anche il Tribunale della Libertà di Reggio Calabria ha annullato l’ordinanza custoditale per assenza dei gravi indizi di colpevolezza ed ha quindi escluso che ci sia stato un patto corruttivo tra Fiordaliso e l’imprenditore nel ramo dei conglomerati bituminosi.
I due legali dell'ex dirigente, Antonio Managò e Marco Gemelli - coadiuvati dai consulenti Domenico Basile, tra i massimi esperti di ingegneria forense, Elio Lo Giudice, direttore del Laboratorio Dismat, Ezio Santagata, professore ordinario di Costruzioni di Strade-Ferrovie-Aeroporti e direttore del Laboratorio Materiali Stradali presso il Politecnico di Torino, Andrea Grilli, professore di Gestione e Manutenzione di Strade presso l’Università degli Studi di San Marino, e Antonio Nastasi, tra i più importanti project manager e capo progetti in ambito infrastrutturale - hanno dimostrato, che il lavoro svolto dall’ingegnere durante l’esecuzione di alcuni lotti della ex A3 Salerno Reggio Calabria sia stato corretto e nel pieno rispetto del contratto.
Giovanni Fiordaliso ha a sua volta dichiarato che "tutta la vicenda, ancora una volta, segna fortemente la mia famiglia, che mi ha dato la forza di affrontarla, ringrazio i miei legali e consulenti che hanno fin da subito creduto alla mia estraneità ai fatti contestati, portandomi ad ottenere i risultati ad oggi conseguiti. Andiamo avanti fiduciosi nella giustizia".