Coldiretti: aumentano le richieste di piante e fiori dopo l’anno orribile del Covid
C’è un forte desiderio di abbellire le proprie case e i giardini, per combattere afa e caldo, per difendersi da zanzare e insetti molesti o addirittura per coltivare direttamente frutta e ortaggi da portare in tavola. Una tendenza green che trova i vivai calabresi pronti ad esaudire le richieste dopo che il Covid, come certifica l’ultimo rapporto sull’economia regionale di Bankitalia, “sono state particolarmente colpite le produzioni di natura non strettamente alimentare, come il comparto florovivaistico, e le attività di agriturismo e di prima trasformazione dei prodotti, che hanno risentito più direttamente delle limitazioni alla mobilità e dell’interruzione dei canali commerciali”.
L’emergenza sanitaria - riferisce Coldiretti - ha cambiato le priorità dei cittadini facendo esplodere il bisogno di verde nelle case, nelle città, nei giardini delle case al mare o in montagna e sul territorio con una particolare attenzione, soprattutto in questo periodo, alle aree verdi. Non più solo il pollice verde, memori spesso di un tempo vissuto in campagna, adesso – sottolinea la Coldiretti – la passione per le piante dopo le lunghe settimane di lockdown si sta diffondendo anche tra i più giovani o tra persone che di solito non si occupavano di vasi, torbe e trapianti. La graduale uscita dalla pandemia ha rafforzato la voglia di verde degli italiani con il settore florovivaistico che ha pagato – continua Coldiretti – un prezzo pesantissimo all’emergenza Covid con un crack notevole in un comparto che in Calabria, conta su numeri significativi, una forte innovazione, una capacità di penetrazione dei mercati e assicura lavoro a qualche migliaio di lavoratori tra stagionali e fissi,oltre l’indotto. Le aziende - ricorda Coldiretti -nella nostra regione sono oltre 160, tra grandi,medie e piccole e generano un valore alla produzione che nel 2019 si era attestato a circa 73milioni di €uro. Nel 2020 il calo è stato almeno fino a 60% e nei mesi primaverili – sono stati letteralmente buttati fiori per l’inevitabile contrazione dovuta all’azzeramento di eventi pubblici, fiere e assemblee, cresime, comunioni, battesimi e sposalizi oltre al rallentamento se non la paralisi della manutenzione di parchi e giardini e degli investimenti in verde pubblico.
PROGETTO PER IL RECOVERY PLAN “BOSCO VIVO E FORESTE URBANE”
Una ulteriore spinta per i nostri vivai – espone Coldiretti Calabria – è l’opportunità per le pubbliche amministrazioni con il verde urbano che – evidenzia Coldiretti – viene ormai considerato a tutti gli effetti un elemento di benessere, salute, sostenibilità e strumento anti stress per migliorare la qualità della vita dei cittadini. Con il progetto per il Recovery Plan denominato “Bosco vivo e foreste urbane” di Coldiretti e Federforeste è possibile piantare in Italia 50 milioni di alberi in Calabria circa unmilione nell’arco dei prossimi cinque anni nelle aree rurali e in quelle metropolitane per far nascere foreste urbane con una connessione ecologica tra le città, i sistemi agricoli di pianura a elevata produttività e il vasto e straordinario patrimonio forestale presente nelle aree naturali. Il progetto – continua Coldiretti – si pone l’obiettivo di gestire il patrimonio forestale in maniera sostenibile per contribuire al raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050 favorendo lo stoccaggio del carbonio da parte delle superfici forestali e delle foreste urbane. Una sfida – conclude Coldiretti - per cogliere le opportunità che può offrire un settore da primato del Made in Italy nella transizione ecologica del Paese con un ruolo nella mitigazione dei mutamenti climatici, nella tutela della salute e per la qualità della vita.